
"Delitto all’isola delle capre", il dramma in tre atti del poeta e drammaturgo Ugo Betti, sarà in scena domani alle 21.15 all’auditorium Benedetto XIII, per celebrare 130esimo anniversario della nascita dello scrittore marchigiano. La direzione dell’opera è affidata a Marco Attura sul podio del Time Machine Ensemble, la regia è di Matteo Mazzoni, le luci di Marco Scattolini. Scene e costumi sono firmate da Josephin Capozzi, vincitrice della II edizione del Concorso dedicato a Josef Svoboda "Progettazione di Allestimento scene e costumi di Teatro musicale" riservato a iscritti e neodiplomati al Biennio di specializzazione in scenografia delle Accademie di belle arti di Macerata, Bologna e Venezia. Il mezzosoprano Sofia Janelidze canta Agata, il soprano Yuliya Tkachenko è la figlia Silvia, il soprano Federica Vinci è la cognata Pia, Andrea Silvestrelli interpreta Angelo, Edoardo è Alessandro Fiocchetti. Prima dello spettacolo, oggi alle 18, nella sala consiliare del Comune, ci sarà l’ultimo degli incontri dal titolo: "Vi era un forestiero…" a cura di Pierfrancesco Giannangeli, docente, giornalista e consulente della Fondazione Pergolesi Spontini per la formazione del pubblico. L’incontro è a ingresso gratuito. Con questi appuntamenti, le città di Jesi e di Camerino celebrano i 130 anni della nascita dell’autore marchigiano, poeta, scrittore e giudice, tra i più rilevanti drammaturghi italiani del ‘900. Ugo Betti è drammaturgo oggi semidimenticato, eppure dopo Luigi Pirandello è certo uno tra quelli più di rilievo nel 900 italiano. "Delitto all’isola delle capre" è uno dei suoi capolavori, scritto nel 1948 e è stato rappresentato per la prima volta a Roma nel 1950. Il titolo dichiara fin dall’inizio il carattere dell’opera: siamo in un vero giallo, con tanto di omicidio finale. Ma è solo l’apparenza perché il tema vero del dramma è tutt’altro: è il percorso e l’intreccio delle passioni eterne degli umani. "È un vero e proprio noir, una storia senza lieto fine, senza vincitori e soprattutto senza buoni, in cui il dipanarsi degli eventi fa uscire fuori la parte peggiore dell’anima di ognuno – racconta il compositore Marco Taralli –. È un soggetto che ho nella mente e nel cuore da più di 30 anni. Ero ancora studente quando lo lessi per la prima volta, già avevo in mente il Teatro Musicale, e rimasi immediatamente affascinato dal plot del grande magistrato". Biglietti posto unico 10 euro; ridotto 5. Info www.fondazionepergolesispontini.com.