REDAZIONE MACERATA

Pignatta antifascista, risarcimento per Stefania Monteverde

Roberto Scorcella condannato per diffamazione contro Stefania Monteverde riguardo la "pignatta antifascista" a Macerata.

Roberto Scorcella condannato per diffamazione contro Stefania Monteverde riguardo la "pignatta antifascista" a Macerata.

Roberto Scorcella condannato per diffamazione contro Stefania Monteverde riguardo la "pignatta antifascista" a Macerata.

Già nell’occhio del ciclone per l’omicidio di Pamela Mastropietro e la sparatoria razzista di Luca Traini, nel 2018 la città finì ancora alla ribalta nazionale il 25 aprile con la "pignatta antifascista", una bambola del Duce a testa in giù da prendere a bastonate per avere le caramelle.

Stefania Monteverde, all’epoca vicesindaca e assessore alla cultura, si ritrovò al centro della polemica a causa di un articolo apparso su una testata online che però ora, dopo sei anni, è stato dichiarato diffamatorio: l’autore, Roberto Scorcella, oggi responsabile della segreteria del vice presidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui, è stato condannato a pagare una multa e a risarcire Monteverde.

Nell’articolo alla pignatta era stato associato un commento entusiastico della vicesindaca, che però si riferiva a un’altra manifestazione e che nulla sapeva del fantoccio. Nonostante la smentita di Monteverde, la vicesindaca fu oggetto di minacce e insulti: "Quella falsa notizia diede il via a un linciaggio – raccontò lei in seguito – contro di me e la mia famiglia".

Si scatenò un polverone e persino Alessandra Mussolini venne a Macerata per attaccare la giunta, e in particolare la vicesindaca. Così era partita la denuncia per diffamazione.

Difeso dall’avvocato Marco Romagnoli, Scorcella ha negato di essere l’autore dell’articolo, e nel corso del processo sono stati depositati anche dei documenti su cui potrebbero esserci approfondimenti ulteriori. Ma alla fine in tribunale è emerso che "Monteverde non ha mai scritto le parole di plauso verso la raccapricciante manifestazione in piazza Battisti – spiega l’avvocato Paolo Giustozzi (nella foto con Monteverde) –. E non ha mai augurato che i bambini vedessero quel macabro spettacolo, espressione di violenza, in totale antitesi con il clima di pacificazione che le manifestazioni del 25 Aprile tendevano a ripristinare in quel delicatissimo periodo per Macerata".