Disabile multato in pizzeria: scatta il ricorso "Così si calpesta la dignità dei più deboli"

Il titolare del locale di Porto Recanati pronto a farsi carico delle spese: Giovanni aveva freddo, gli servirei quel caffè altre cento volte

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di Giorgio Giannaccini

"Lui non deve pagare la multa, perché è ingiusto contravvenzionare un disabile. Anzi, a giorni depositerò il ricorso contro il suo verbale a mie spese, tanto è vero che ho affidato la pratica alla mia commercialista". È l’impegno che ha preso Andrea Giampaoli, il titolare della pizzeria Amarcord di Porto Recanati, ieri pomeriggio, quando si è recato a casa di Giovanni Valerio Ricci, il disabile multato dalla polizia amministrativa di Macerata. Ricci, affetto da distrofia muscolare e costretto su una carrozzina elettrica, era entrato mercoledì nella pizzeria di corso Matteotti, lasciando la carrozzina all’esterno, per trovare riparo dal freddo e bere un caffè per scaldarsi. Ma in quel momento erano entrati gli agenti, in borghese, che lo avevano multato per 400 euro perché, appoggiato a un bastone, stava consumando davanti al bancone.

"Ho parlato con la mia commercialista – ha spiegato ieri il pizzaiolo Giampaoli – e le ho affidato il ricorso per la contravvenzione fatta a Giovanni. Ho deciso di seguire io tutte le pratiche e quindi a mie spese, perché non è possibile che a un disabile venga fatto questo. Per ora non è stata comminata nessuna multa al mio locale, ma so che il verbale è in mano alla prefettura, che entro 15 giorni mi notificherà gli eventuali provvedimenti, che potrebbero essere un’altra multa (questa volta indirizzata a me) e anche la sospensione dell’attività per qualche giorno. È una vergogna quello che è successo, farò di tutto perché Giovanni non paghi la multa. Se dovessi tornare indietro, lo rifarei cento volte. Così si calpesta la dignità dei deboli". Ricci spiega che ieri sono state tante le attestazioni di affetto ricevute: "Diversi parenti, conoscenti e amici mi hanno espresso la loro solidarietà, e non hanno nascosto stupore e sbigottimento. Questo è uno dei pochi aspetti positivi di tutta la vicenda. Rimane la rabbia per il trattamento ricevuto: sono invalido al 100 per cento, e percepisco una pensione da 500 euro al mese che dovrei spendere per pagare la multa. Ma la cosa che mi offende di più è che mi hanno obbligato a portarli a casa, e in fretta, perché dovevano controllare i documenti. Nemmeno fossi un criminale. Io consumo sempre il caffè fuori dal bar e indosso la mascherina, ma mercoledì sono entrato perché tremavo dal freddo. E poi sto sempre attento, perché se dovessi contrarre il Covid rischierei la pelle più di tanti altri. Bisogna capire che è dura affrontare con dignità certe situazioni, quando sei fisicamente più debole. Però devo ringraziare Andrea per l’aiuto che mi sta dando".