LORENZO FAVA
Cronaca

"Disagi in centro per i cantieri. Una fase difficile ma necessaria"

"In città ci sono 115 cantieri post sisma, di cui 34 in centro storico. Capiamo i disagi dei residenti in...

L’assessore Silvano Iommi

L’assessore Silvano Iommi

"In città ci sono 115 cantieri post sisma, di cui 34 in centro storico. Capiamo i disagi dei residenti in termini di parcheggi per i lavori che occupano lo spazio pubblico, ma sono lavori, compresi quelli finanziati dal Pnrr, che vanno assolutamente eseguiti". A oltre otto anni dal sisma, l’assessore all’urbanistica Silvano Iommi fotografa la situazione dei cantieri in città. Iommi non nega che "diversi lavori sono in ritardo sul cronoprogramma per la mancanza di mano d’opera da parte delle imprese, oltre alle difficoltà di reperire i materiali. In tutto il cratere gli addetti alla ricostruzione sono 11mila". L’assessore assicura che si è avvertito dal 2024 un cambio di passo dell’iter dei lavori: "Siamo nella parte alta della curva, quanto ai cantieri attivi. Macerata uscirà rinforzata dal punto di vista edilizio. Il risparmio energetico salirà moltissimo. La fase più densa in termini numerici sarà tra il 2025 e il 2026". Il grosso dei cantieri finanziati dal post sisma è privato. Per i lavori pubblici, tra cui il palazzo del Comune in piazza della Libertà, la caserma Corridoni, palazzo Conventati e diversi altri non è terminato o ancora deve partire: "Ai 34 cantieri nel centro storico di Macerata, relativi ai finanziamenti post sisma, vanno sommati quelli del Pnrr. Molti, poi, non chiedono l’occupazione di suolo pubblico, avendo spazi interni agli edifici o cortili. I numeri del contributo di autonoma sistemazione sono in continuo mutamento".

Uno dei palazzi che sarà abbattuto è in via Marche, dove i lavori dovrebbero partire oggi. Nei prossimi mesi poi dovrebbero iniziare anche i lavori di demolizione in via Cincinelli, dove sarà abbattuto un palazzo di sette piani. "Quello interno al centro storico di Macerata – prosegue l’assessore Iommi – è un problema che riguarda molti borghi. Le imprese chiedono spazi per i mezzi da lavoro, e il problema dei parcheggi è reale. Tutti si fanno carico delle difficoltà, ma la ricostruzione non si può fermare, e qui ci sono vincoli strutturali insuperabili".

Un altro cantiere che a breve partirà è quello dell’ex Banca d’Italia, e poi quello del convento delle Monachette, che diverrà uno studentato. "I disagi per i cittadini sono passaggi obbligati, ma saranno utili a conservare un patrimonio edilizio notevole, con un rinnovamento dello stile architettonico. A tanti anni di immobilismo ora prevalgono le firme. “Firmare e non fermare“, slogan ideato dal commissario Castelli, dovrebbe ispirare tutti". Alle risorse post sisma si aggiungono quelle Pnrr, che mirano a "rendere più efficienti gli edifici in termini ambientali ed energetici".

Lorenzo Fava