Eleonora Caliri, sindrome down e laurea in arte all’Università di Macerata: “Lotterò sempre per i miei sogni”

Ha discusso la tesi sulla violenza economica di genere. L’intervista: “Per tutta la vita mi sono sentita diversa, ma ho dimostrato che chiunque può farcela. Vorrei diventare pittrice”

Macerata, 15 aprile 2023 – “La mia tesi parla di diversità e disabilità, di donne, arte e innovazione sociale. Da quando sono piccola, mi sono sempre sentita diversa dagli altri. Ora però continuerò a lottare, combatterò sempre per ciò che è giusto. Sogno di lavorare un giorno con una mia galleria d’arte".

Eleonora Caliri, 33 anni, dopo la laurea all'Università di Macerata
Eleonora Caliri, 33 anni, dopo la laurea all'Università di Macerata

IL PRECEDENTE / La laurea della studentessa down di Fano

È giovane Eleonora Caliri, appena 33 anni ma ne ha già passate tante: questa ragazza con sindrome di down da bambina si è dovuta sottoporre a un intervento al collo in seguito al quale è rimasta in parte paralizzata. Si è rimessa in piedi, con fatica ha ripreso a camminare. E di strada ne ha fatta: perché ieri, davanti a un pubblico commosso ed emozionato, si è laureata in Scienze della Formazione, beni culturali e turismo all’Università di Macerata con una tesi sulla violenza economica di genere che le ha fatto meritare il bel voto di 101. È stata sua l’idea di intraprendere il cammino universitario, tre anni e mezzo fa. Non a caso in famiglia la chiamano "libera guerriera". Non si è mai arresa, Eleonora, nonostante tutto. Originaria di Milano, vive da tempo a Porto Recanati.

Caliri, come si sente dopo aver tagliato il super traguardo della laurea?

"Non sono stanca, semmai felicissima, emozionata. La mia professoressa, Isabella Crespi, è stata davvero molto brava".

Quanto tempo ha dedicato allo studio?

"Tantissime ore. Ogni mattina, quasi tutti i giorni negli ultimi tre anni e mezzo, mi sono messa sui libri. È stato faticoso, sì, ma ora eccoci qua".

Il tema che ha scelto per la tesi è molto impegnativo.

"Sono una ragazza disabile, per tutta la vita mi sono sentita diversa. Ecco perché ho deciso di occuparmi di un argomento che parlasse di diversità, di diseguaglianze. L’idea mi è venuta con l’esperienza alla Global Thinking Foundation dedicata all’inclusione sociale, mi sta a cuore il tema della parità di genere. Prima dell’incidente che mi ha costretto a un intervento all’età di 8 anni, facevo moltissime cose, andavo a cavallo, mi dedicavo alla danza, alla canoa. Ma, con l’operazione al collo, sono rimasta paralizzata alla gamba. Per due anni sono stata sulla sedia a rotelle. Poi, mi sono rimessa in piedi, ho trovato la forza di ricominciare a camminare".

Ha grinta da vendere.

"Fin da piccola mi sento diversa. Ma oggi, finendo l’Università, ho dimostrato che tutti possono farcela".

Le piace vivere a Porto Recanati?

"Tantissimo, amo questo posto. Qui c’è il mare e il mare mi allontana dai miei problemi, mi fa superare gli alti e bassi, i cambiamenti dei miei stati d’animo".

Progetti per il futuro?

"Voglio fare la pittrice. Mi occupo di arte astratta, dipingere è il mio sfogo. Attraverso le mie opere tutti possono non solo vedere ma sentire quello che io provo. Così, faccio capire agli altri quello che vivo. Voglio continuare a lottare, sempre".