"Ex Nazareno Gabrielli, ci saranno assunzioni"

L’azienda ora si chiama "Castelli spa" e avrà una riorganizzazione interna. Tordini, Camera del Lavoro: "Punteranno su Tolentino"

"Ex Nazareno Gabrielli, ci saranno assunzioni"

"Ex Nazareno Gabrielli, ci saranno assunzioni"

di Lucia Gentili

Novità in vista per l’ex Nazareno Gabrielli (ora anche ex Boost) di Tolentino. Dopo il cambio di denominazione – non si chiama più "Boost" ma "Castelli spa" – e l’arrivo di un nuovo cda, in quanto dallo scorso 27 gennaio Maurizio Castelli è diventato presidente e amministratore delegato, da aprile partirà una riorganizzazione aziendale. Che prevede anche l’inserimento di nuovo personale qualificato. A fare il quadro è Stefano Tordini, segretario della Camera del Lavoro di Tolentino nonché responsabile provinciale del sindacato lavoratori della comunicazione Slc Cgil. La pelletteria di contrada Cisterna, con oltre 120 anni di storia, che produce agende e diari, è molto legata al territorio. È in corso un contratto di solidarietà, della durata di due anni (che impone come usare le risorse, in un percorso riabilitativo insieme ai creditori), che segue un lungo periodo di cassa integrazione e concordato omologato. Ora lo stabilimento tolentinate conta 58 dipendenti (di cui 53 operai) che lavorano con orario ridotto; ma da metà aprile, dopo Pasqua, inizierà il primo step di questa sorta di rilancio. "In pratica c’è la volontà di ripartire con un progetto a lungo termine e una tipologia di prodotto diversa – spiega Tordini –. L’azienda ha deciso di puntare sulla realtà più piccola (gli altri due stabilimenti si trovano in provincia di Bergamo, a San Paolo d’Argon e Cenate Sotto, e contano circa 400 dipendenti). La scelta di puntare su Tolentino nasce dal fatto che qui, per storia, saper fare, know-how e artigianalità prettamente locale, si può produrre un lavoro di qualità e di nicchia, rilanciando una realtà più competitiva per il mercato. Quindi non ci sarà solo lo stampaggio di agende da vendere ai fornitori, ma anche la vendita di prodotti propri. Per farlo, ci sarà bisogno di molto più personale e saranno assunte dalle 30 alle 40 unità in più. Si cercherà da subito personale qualificato, partendo a contattare chi in passato ha già lavorato qui. Da metà aprile si inizierà con i processi di lavorazione per arrivare al lavoro a pieno regime (ovvero tre turni, h24) nel giro di un paio di mesi. Si procederà con la manutenzione di macchinari, con l’acquisto di nuovi e migliorie per quelli già esistenti. La proprietà sarà più presente in questa fase di ripresa dell’attività". Previsti anche incontri periodici con i sindacati. Tordini però ci tiene e precisare un aspetto: "Parliamo comunque di un’azienda che non naviga in buonissime acque, altrimenti non sarebbe in corso un contratto di solidarietà e a Bergamo non sarebbero in seria difficoltà. Però, di fronte a questa chance, non possiamo che essere propositivi. Ma con cautela: continueremo a monitorare la situazione proprio perché è l’unica alternativa possibile per salvare l’ex Gabrielli".