
Gli scatti di Lapolla in una mostra: "Così lo spettacolo diventa eterno"
Si entra nei consueti spazi illuminati del Gaba.Mc e si è accolti dal buio. Non deve essere stato semplice sottrarre la consueta luminosità a questo spazio per renderlo come un teatro, pronto ad accogliere i quaranta scatti di Clarissa Lapolla, fotografa di scena e videomaker pugliese. È stata inaugurata la mostra "Trasguardi" (curata da Pierfrancesco Giannangeli e Benito Leonori), suddivisa in tre sezioni – la quinta, il movimento e gli spettacoli – risultato di una accurata e difficile selezione fra le migliaia di foto che ha realizzato durante prove e spettacoli. "Il mio ruolo lavorativo e artistico – spiega Lapolla che attualmente collabora con la Fondazione Teatro Petruzzelli, il festival della Valle d’Itria e la Camera Musicale Barese – è documentare, attraverso la lente della mia macchina fotografica, gli spettacoli. Il mio intento è andare oltre lo spettacolo, che come arte performativa ha un suo inizio e una fine, e di fermarlo nel tempo facendolo diventare eterno". "Questo progetto – racconta Giannangeli – è nato una notte della scorsa estate a Martina Franca quando l’acqua invase la borsa di lavoro di Clarissa. È stato un progetto articolato che ha previsto una fase di formazione attraverso un workshop tenuto da Lapolla ad aprile, e che ha anche dato origine a un catalogo. Per noi è stato un percorso importante che ha coinvolto molti ragazzi. Essendo promossa dalla scuola di Scenografia dell’Accademia – conclude Giannangeli – abbiamo pensato di ricreare per questa mostra l’atmosfera del teatro ricreando le strutture scenotecniche a vista". "Conosco Clarissa da alcuni anni – dice Leonori – e la osservavo quando si aggirava nel buio del teatro di Martina Franca. Il buio è un elemento fondamentale del teatro grazie al quale si fa vedere solo quello che si vuole. L’allestimento punta a far vedere gli scatti come delle piccole apparizioni nella penombra dove le emozioni si rincorrono". Sarà possibile vedere la mostra, con ingresso libero, fino al 3 ottobre dal martedì al sabato, dalle 16.30 alle 19.30.