I bisogni degli anziani: "Tanti soli o per strada"

Malaccari (Civitanova): accoglienza nel dormitorio e assistenza sanitaria

Le sfide che le associazioni come la Caritas si trovano ad affrontare sul territorio sono molteplici: "La pandemia ha esasperato e criticizzato tante situazioni: famiglie che già erano in difficoltà hanno visto peggiorare le loro condizioni, ma ci ha chiesto aiuto anche chi prima non si era mai rivolto a noi. Poi con la guerra abbiamo avuto una richiesta davvero importante", riferisce Barbara Moschettoni, direttrice della Caritas di Civitanova: "Tutto questo ha portato allo sviluppo di nuove povertà, sono emerse situazioni di grande fragilità. Pensiamo ad esempio ai giovani, con tutto ciò che riguarda le problematiche legate alla dispersione scolastica, all’uso delle sostanze, ai ragazzi che si chiudono in casa. Poi c’è il discorso degli anziani: tanti, soprattutto nei paesini più piccoli, si sono ritrovati in completa solitudine. Cerchiamo di fare delle attività legate a tutte queste fragilità, proprio perché la Caritas non è solo la bolletta, o il pacco, ma è un’attenzione a 360 gradi".

Depressione e solitudine sono tematiche ricorrenti quando si parla di anziani: "La pandemia li ha scossi profondamente: quando si sta tanto tempo chiusi in casa, poi per una persona di una certa età non è semplice uscire di nuovo", aggiunge Maria Grazia Coltorti, referente della Caritas di Montecosaro: "Noi abbiamo ad esempio la casetta a Montecosaro Scalo che è un ritrovo per loro: siamo stati chiusi durante il primo periodo Covid, abbiamo riaperto nel 2021, ma molti di coloro che erano soliti frequentare non sono più tornati". Ma non è solo questo il problema: "Siamo pieni di ultrasessantenni e anziani italiani che vivono per strada, anche gente di 75 anni e più: è un aspetto che forse sfugge, ma è un’emergenza importante", fa sapere Marco Malaccari, coordinatore della Caritas di Civitanova. La mancanza di una residenza stabile impedisce agli anziani di registrarsi da un medico di base. "Lo Sportello Sanitario che abbiamo a Civitanova in questi casi si è dimostrato vitale: accogliamo nel dormitorio persone che hanno già dei malesseri fisici. Allo sportello ci sono i medici, i quali non hanno strumenti diagnostici, però si rendono conto del problema. Ad esempio è arrivato da noi un uomo di 62 anni, diabetico, che aveva la glicemia altissima e non lo sapeva. In questo modo siamo riusciti ad intervenire subito. Nel 2023 almeno 4/5 situazioni di questo tipo le abbiamo salvate".

Anche se per un anziano è più complesso, per la Caritas è importante far camminare le persone con le proprie gambe, creare una progettualità, facendo rete sul territorio. Giuliana Zacconi, coordinatrice della Caritas di Morrovalle, si dice soddisfatta del lavoro di squadra che avviene: "La rete con i servizi sociali funziona molto bene e abbiamo diversi volontari che si prendono carico di situazione specifiche. La funzione della Caritas non si esaurisce con il pacco, questo è solo un tramite: le persone devono essere accompagnate. La crescita e il miglioramento si ha se si va ad agire su quelle che sono le fragilità reali. Abbiamo diversi volontari che si prendono carico di situazioni specifiche: in merito agli anziani, quest’anno ci siamo presi cura di 7/8 anziani con i ragazzi del servizio civile. Per loro è un regalo in più, gratuito, che addolcisce questa fase della vita".

f. c.