I personaggi di Jacovitti ’visti’ dagli studenti

A ’Macerata Racconta’ mostra e convegno sulla gioventù maceratese del fumettista.

I personaggi  di Jacovitti ’visti’  dagli studenti

I personaggi di Jacovitti ’visti’ dagli studenti

La rassegna “Macerata Racconta”, che quest’anno ha per tema “I mostri”, ha reso omaggio ad un vero e proprio “mostro” dell’illustrazione e del fumetto: Benito Jacovitti, del quale si celebra quest’anno il centenario della nascita. Lo ha fatto con un convegno nella biblioteca statale ed una mostra a cura del liceo Artistico “Cantalamessa”, allestita nel cortile del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università, in via Garibaldi (aperta fino al 18 maggio), in cui sono esposti i lavori con i quali alunni ed ex alunni del liceo – coordinati dalle docenti Lucia Spagnuolo e Lucia Indelicati – hanno reinterpretato in modo originale i personaggi ed il linguaggio artistico di Jacovitti. Milioni di italiani hanno conosciuto Jacovitti per le vignette apparse su giornali e riviste, oltre che attraverso gli album con le storie a fumetti pubblicati anche dopo la sua morte (1997), ma i personaggi nati dalla sua fantasia sono rimasti nel ricordo di quelle intere generazioni di studenti, che insieme a libri e quaderni hanno vissuto gli anni della scuola con l’inseparabile “Diario Vitt”, il famoso diario scolastico pubblicato dal 1949 al 1980 e realizzato con illustrazioni e vignette di Jacovitti.

Quello che molti, invece, hanno a lungo ignorato – come ha ricordato David Miliozzi, introducendo il convegno – è che la formazione scolastica di Benito Jacovitti è quasi interamente avvenuta a Macerata, dove era arrivato con la famiglia (il padre era ferroviere) dalla natia Termoli nel 1932, rimanendovi fino al 1939. A Macerata, Jacovitti aveva prima concluso il ciclo di scuola primaria e poi frequentato per due anni la scuola d’arte, l’odierno liceo Artistico, nel cui archivio storico sono conservate le pagelle scolastiche dell’illustre alunno. Sabina Tombesi, dirigente scolastico del “Cantalamessa”, ha ripercorso gli anni giovanili di Jacovitti a Macerata, sottolineando come l’esperienza formativa nella nostra città sia stata preziosa per la sua carriera artistica. Jacovitti, come testimoniano le pagelle scolastiche esposte in riproduzione nella mostra, ebbe un attimo profitto in tutte le materie di studio, mostrando soprattutto spiccate doti per il disegno. Il percorso artistico di Jacovitti, iniziato quando aveva appena diciassette anni, i suoi bizzarri personaggi e le tecniche dele sue tavole sono stati illustrati nel corso del convegno dal professor Juri Meda dell’università di Macerata e da Adriano Sandroni, docente di discipline plastiche e scultoree al liceo Artistico.

Alessandro Feliziani