Il Mind festival ai tempi del Covid "Difficile programmare il futuro"

L’organizzatore Castricini: ci preme tornare in pista, ma sarà complicato riproporre il format di una volta

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di Andrea Scoppa

L’ultimo Sanremo ha aumentato la voglia di rivivere le serate del Mind festival, la rassegna musicale a ingresso libero che dal 2011, a luglio, porta migliaia di ragazzi a Montecosaro Scalo. Sul palco dell’Ariston c’erano numerosi artisti e band passate dalle esibizioni al Mind. Qualche nome? Lo Stato Sociale, Fulminacci, Willie Peyote, Davide Toffolo, Dardust e ospite quel Mahmood che nel 2019 cantò proprio dopo la vittoria a Sanremo. Come un anno fa però siamo tornati in zona rossa e ciò rende assai complicata la possibilità di gustarsi la rassegna estiva dopo l’annullamento della scorsa edizione. Andrea Castricini, presidente dell’organizzazione, spiega: "Non è la prima volta che vediamo cantanti passati dal Mind salire sul palco dell’Ariston ed esibirsi al festival di Sanremo. Anzi aumentano sempre di più perché il festival sta cambiando l’impostazione e ora segue un format più giovane. Prima era strano che una band underground potesse arrivare lì". Mahmood fu ospite al Mind dopo aver vinto a Sanremo, è utopia sperare che possano fare altrettanto i Maneskin? "È qualcosa di imprevedibile, ricordo che quando raggiungemmo l’accordo con Mahmood niente fu lineare. Pensare ai Maneskin adesso è secondario, quello che ci preme di più è tornare ad organizzare il Mind festival". Grazie alla distribuzione dei vaccini gli organizzatori sperano che il festival si potrà fare con le sue migliaia di spettatori? "Purtroppo non possiamo prevedere nulla – sottolinea Castricini –, ma l’impressione è che l’estate non sarà proprio normale, quindi temo sarà difficile riproporre il Mind come era prima. Escludo anche che possa essere fatto diversamente, ad esempio come alcuni concerti visti nelle arene, con posti a sedere e distanziamento. Sarebbe qualcosa che non rispecchia le caratteristiche e l’anima del Mind festival".