Macerata, salvato dall'incendio. Il pensionato eroe: "Gridava aiuto"

Giordano Menghi: scoppiava tutto e non si riusciva a respirare

Macerata, cortocircuito ai contatori: incendio in un palazzo a Sforzacosta

Macerata, cortocircuito ai contatori: incendio in un palazzo a Sforzacosta

Macerata, 23 gennaio 2019 - «Continuava a scoppiare tutto, sentivamo le esplosioni. Non sapevo se ce l’avremmo fatta, per qualche istante ho temuto il peggio». Scoppi, fiamme e fumo denso, a causa dell’incendio dei contatori nella palazzina di Sforzacosta: da questo inferno Giordano Menghi, 65 anni, vigile del fuoco in pensione, ha tirato fuori un 83enne in pericolo al secondo piano. 

Menghi, cos’è accaduto esattamente?  «Una ragazza è venuta a chiamarmi, avvertendomi che c’era un incendio nel palazzo a pochi metri da casa mia. Arrivato lì, ho visto l’anziano che gridava «aiuto», era totalmente nel panico e bloccato sul pianerottolo, non riusciva più ad andare né avanti né indietro. Col fumo la visibilità era molto ridotta, ma non ci ho pensato due volte. Sono andato verso di lui».

Che situazione ha trovato dentro?  «La tromba delle scale fungeva come da camino per il fumo, ce n’era sempre di più. L’anziano stava lì in piedi, non riusciva a muoversi. Non doveva uscire sul pianerottolo, ma restare accanto alla finestra oppure andare in terrazza. Quando si va nel panico però, si fa il contrario di ciò che è logico. L’ho trovato fuori dalla porta di casa, avvolto dal fumo. Quando l’ho raggiunto non si vedeva più nulla, e non si respirava».

Come ha deciso di muoversi, a quel punto?  «Dovevo pensare in pochi secondi. Era escluso che si potesse aspettare l’intervento della squadra dei vigili del fuoco, non si poteva aspettare un minuto di più. L’ho caricato sulle spalle e, in quelle condizioni, siamo scesi per le scale, un gradino per volta, come i gamberi. Si sentivano continuamente gli scoppi dei contatori, e non potevamo respirare. C’è stato un momento in cui mi sono chiesto se ce l’avremmo fatta. Quando finalmente siamo arrivati in fondo, siamo rimasti stesi per terra, vicino al portone. Così ci hanno trovato i vigili del fuoco, senza forze e neri come due spazzacamini. Sono in pensione da ormai sette anni, ma per fortuna noi vigili del fuoco siamo sempre in forma. Dopo, ho ringraziato Dio che ero a casa quando sono venuti a cercarmi, altrimenti non so come sarebbe andata a finire per l’anziano».   

c. g.