LUCIA GENTILI
Cronaca

"Infortunio a scuola, confusione nei soccorsi"

Una famiglia di Tolentino porta all’attenzione le difficoltà tra sedi cambiate, palestre lontane dagli istituti e scarsa organizzazione

Un’ambulanza al pronto soccorso (foto d’archivio)

Un’ambulanza al pronto soccorso (foto d’archivio)

Un infortunio durante l’ora di educazione fisica e una serie di vicissitudini che hanno ritardato i soccorso. Una mamma e un papà di Tolentino hanno deciso di raccontare quanto accaduto alla figlia, che frequenta la terza media alla Dante Alighieri.

"Non vogliamo denunciare nessuno – premettono i genitori –, però sentiamo il dovere di rendere pubblica la nostra vicenda affinché non accada più. Nostra figlia ha riportato fratture composte al gomito e al malleolo peroneale della caviglia sinistra, con trenta giorni di prognosi. Ma non è tanto per questo, che purtroppo può capitare ed è comunque risolvibile. Quanto per la mancata organizzazione in una scuola senza palestra, senza telefono fisso e senza chiave per aprire un cancello e far passare il 118. Cosa sarebbe successo se si fosse trattato di qualcosa di più grave?"

Da settembre gli studenti della scuola media Alighieri sono stati trasferiti dal plesso Don Bosco alla sede degli ex licei, conosciuta anche come ex orfanotrofio. Un trasferimento propedeutico all’apertura del cantiere per la ristrutturazione del villaggio scolastico Don Bosco, anche se non inizierà per adesso. "Alla Dante Alighieri non c’è la palestra – proseguono –, quindi per le ore di educazione fisica i ragazzi tornano in quella del Don Bosco. Lunedì 3 marzo la classe di nostra figlia si trovava qui per fare ginnastica all’aperto, nel cortile della Don Bosco per il salto a ostacoli. A un certo punto è caduta. E questo ci può stare, succede. Poi però sono seguite alcune cose che ci hanno lasciato perplessi. Nella cassetta medica di pronto soccorso mancava il ghiaccio. L’insegnante ci ha fatto chiamare da nostra figlia in lacrime, che diceva di avere dolore; abbiamo detto alla docente di chiamare il 118 per sicurezza. L’ambulanza, che prima per sbaglio è andata alla Alighieri, è arrivata finalmente al cortile della Don Bosco ma non poteva entrare, la professoressa non aveva le chiavi per aprirlo. La Alighieri non ha un telefono fisso, o meglio non ce l’aveva fino a quel giorno, è stato installato solo pochi giorni fa. Al cellulare della scuola non rispondeva nessuno. Poi finalmente una collega ha portato la chiave. Ma tra tutto penso sia passata mezz’ora. Nostra figlia è stata infine caricata e portata all’ospedale di Camerino".

La ragazza deve rimanere tre settimane sulla sedia a rotelle con un tutore alla caviglia e una fascia sul braccio. Ora segue le lezioni con la didattica a distanza.

"Quando l’amministrazione comunale fa determinate scelte – concludono –, spostando i ragazzi in un altro stabile, dovrebbe organizzarsi in modo tale da prevenire ed essere pronti a ogni evenienza. Abbiamo inviato una Pec alla scuola tramite legale non per denunciare, ma per mettere a conoscenza la dirigente della situazione. Speriamo di ricevere un riscontro".

Lucia Gentili