di Paola Pagnanelli
Un gruppo di persone di tutta Italia si sarebbe accanito contro un insegnante di danza, diffamandolo, insultandolo e bullizzandolo per mesi, costringendolo a una umiliazione continua e incomprensibile. Per questo ora sono sotto processo per l’accusa di stalking. Da chiarire in tribunale sono una serie di episodi, che sarebbero avvenuti nel corso del 2021. Il ballerino avrebbe scoperto che su WhatsApp erano aperte delle chat con numerose persone, anche più di cento, nelle quali lui veniva additato nei modi peggiori. In una occasione, in particolare, la vittima sarebbe stata accusata di essere sieropositiva, e di aver attaccato il virus a un ragazzino con cui avrebbe avuto rapporti sessuali. Offese analoghe sarebbero arrivate anche ai colleghi della parte offesa, costretta a vivere nel terrore delle conseguenze che queste diffamazioni avrebbero potuto avere sulla sua vita privata e lavorativa.
E poi ci sarebbero state continue chiamate, anche con terzi chiamati a sentire le accuse e le offese indirizzate contro di lui. Il ballerino sarebbe stato coinvolto in queste chat, senza che lui capisse chi fossero quelle persone che ce l’avevano con lui, e per quale motivo. Nel corso delle settimane si sarebbero susseguiti riferimenti a pratiche equivoche di vario genere, mettendo sempre in mezzo l’insegnante di danza, che veniva anche tirato in ballo per dire la sua su quelle accuse.
Alla fine, preoccupato ed esasperato, lui si era rivolto ai carabinieri chiedendo loro di fermarli. Dai numeri di telefono si è arrivati a un gruppo di soggetti, che ora sono imputati di stalking e diffamazione. Ieri matina in particolare in tribunale a Macerata era prevista l’udienza preliminare per quattro di loro: Giuseppe Pellegrino di Milano, Massimo De Agelis di Roma, Giuseppe D’Aurelio di Lecce e Diego Amalberti di Bordighera. Nel corso dell’udienza però, davanti al giudice Claudio Bonifazi e al pubblico ministero Claudio Rastrelli, è emersa l’opportunità di riunire quel procedimento a un altro aperto su altri soggetti, per le medesime vicende.
L’udienza dunque è stata rinviata al 4 ottobre. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Martina Mogetta, Pietro Antonio Traini e Giuseppe Erroi. La parte offesa si costituirà parte civile, assistito dall’avvocato Eva Torresi.