La grande famiglia dell’Anffas in festa per i cinquant’anni di Tony Orazi

L’abbraccio di parenti, amici e staff a uno dei "simboli" di questa realtà

La grande famiglia dell’Anffas in festa per i cinquant’anni di Tony Orazi

La grande famiglia dell’Anffas in festa per i cinquant’anni di Tony Orazi

Un autentico e genuino pomeriggio di festa all’Anffas di Macerata: ci sono infatti delle ricorrenze che vanno onorate nel modo migliore e celebrare i 50 anni di un ospite che è, indiscutibilmente, uno dei "simboli" di questa realtà è stato, quasi, doveroso. Tony Orazi è stato circondato, per non dire sommerso, dall’affetto dei familiari, degli amici e in particolare dell’equipe che lo assiste quotidianamente, i suoi "angeli custodi" ossia gli educatori che rappresentano una delle spine dorsali dell’associazione. Per un soggetto diversamente abile e affetto da serie patologie raggiungere un traguardo simile non è assolutamente banale e trascorrere ore di gioia e spensieratezza insieme alle persone care rappresenta decisamente il regalo più bello. La soddisfazione poi è stata particolarissima per chi lo segue, davvero ora per ora, rammentando sempre che l’Anffas, dal 1967, si occupa in modo altamente professionale di riabilitazione, mettendo però al centro la persona nella sua globalità e svolgendo un servizio essenziale per un territorio che non è solo cittadino, ma comprensoriale. I numeri sono eloquenti: la sede di via Vanvitelli infatti ospita 24 persone nella struttura residenziale, il centro diurno è frequentato da circa 60 tra ragazzi e ragazze, mentre sono oltre 400 coloro che, ogni anno, si rivolgono all’attività ambulatoriale grazie a uno staff multidisciplinare in grado di definire un percorso terapeutico individuale, con l’obiettivo di migliorare la vita del paziente e della sua famiglia. Inclusione sociale, autodeterminazione e assistenza sono quindi i cardini dell’"azione" dell’Anffas, attraverso i suoi circa cento dipendenti, che non si limita concretamente al solo supporto medico-scientifico, ma è qualcosa di molto più profondo e richiede doti umane che rappresentano probabilmente il patrimonio più prezioso della sede di Macerata. Un’esperienza che Tony Orazi e i suoi "amici" possono constatare in ogni momento, perché in fondo la "mission" davvero è quella di annullare ogni distanza tra disabilità e realtà sociale circostante. Ieri, vicino a lui, il coordinatore residenziale Michele Mengascini, ma soprattutto l’affetto dei tanti che sono intervenuti, oltre all’impareggiabile catering dei "Sette artigiani" per una giornata, davvero, da ricordare.