La versione di De Padova "Mi stanno trattando come un’appestata, ma resto in maggioranza"

La consigliera civica dopo gli screzi con gli alleati del centrodestra: "Sul Consiglio delle donne c’è stata mancanza di onestà intellettuale. Mi hanno aggredita verbalmente, Parcaroli e Luciani non sono intervenuti".

La versione di De Padova  "Mi stanno trattando  come un’appestata,  ma resto in maggioranza"

La versione di De Padova "Mi stanno trattando come un’appestata, ma resto in maggioranza"

di Chiara Gabrielli

"Ecco la prova della mancanza di onestà intellettuale delle consigliere di maggioranza e delle assessore. In un verbale del 2021 si legge della proposta di modifica del regolamento per eleggere vicepresidente una componente delle associazioni o degli enti che fanno parte del Consiglio delle donne (CdD) e che la proposta andrà a regime nella prossima legislatura". Sabrina De Padova, consigliera della civica Parcaroli, parte da questo per affrontare questioni che l’hanno vista finire nel mirino del fuoco amico.

Cosa prova il documento?

"Hanno votato all’unanimità, non possono rimangiarselo. Invece, in maggioranza si sentono autorizzati a far tutto, vogliono togliere autonomia decisionale al CdD, privandolo della capacità di intervento delle associazioni, così le decisioni dovranno passare da giunta e Consiglio. Poi, tengono in ostaggio per giorni il Consiglio per una questione a loro dire grave e pericolosa, quando di solito le modifiche vengono portate a fine mandato, non a metà".

Questo cosa comporta?

"È in atto una forte discriminazione di genere verso le componenti delle associazioni, che non erano a conoscenza della variazione di regolamento, portata avanti in modo arbitrario. Dopo questo possiamo definire Macerata come la città più discriminante verso le donne".

Si sente isolata in maggioranza?

"Sì, e la sensazione è cresciuta dopo che ho votato a favore della mozione di Miliozzi per la maggiore condivisione sulla programmazione culturale, credo sia fondamentale che gli assessori discutano con gli altri le proposte. Pensavo fosse normale votare a favore, invece nessuno ha il coraggio di prendere una decisione diversa dal gruppo. Sulla necessità di una condivisione, potremmo citare molti casi".

Ad esempio?

"Uno su tutti, lo spettacolo di arte e balletto organizzato dall’assessore Cassetta al Lauro Rossi: erano occupati solo 138 posti su 550. Questo per dare l’idea di decisioni prese senza prima una consultazione. Ad esempio io vorrei proporre Popsophia, festival di indiscusso successo".

È stata contestata dai ‘suoi’ anche quando è arrivata in aula con un minuto di ritardo rispetto all’ultimo appello (poi la seduta non si è svolta per mancanza del numero legale).

"Esatto. In quell’occasione, né il presidente del Consiglio né il sindaco sono intervenuti mentre gli altri mi aggredivano verbalmente, specie le colleghe di maggioranza, mentre un capogruppo di maggioranza mi ha detto ‘Tu non fai più parte della maggioranza’. Se nell’opposizione dicono qualcosa di buono, io mi espongo a favore ma, purtroppo, sono l’unica".

Si sente tradita dai suoi?

"Sono trattata come un’appestata, mi sento il capro espiatorio, tutto questo solo perché sono libera nell’azione e nel pensiero".

Resterà in maggioranza?

"Certo, ormai tutto questo inizia a scivolarmi addosso, anche se trovo ci sia una mancanza di umanità pazzesca. Per i colleghi della maggioranza sarebbe bellissimo che me ne andassi, ma non darò loro questa soddisfazione".