
Un abbraccio ideale, rappresentato un calice e un crocifisso, capace di unire fedi, culture ma anche speranze. Fra migliaia di...
Un abbraccio ideale, rappresentato un calice e un crocifisso, capace di unire fedi, culture ma anche speranze. Fra migliaia di studenti che il 7 maggio del 2014 erano riuniti in piazza San Pietro per "La scuola incontra il Papa", c’era l’Ipsia "F. Corridoni" di Corridonia che al Santo Padre ha donato due simboli sacri della cristianità. Tra le tante mani impegnate nella realizzazione c’erano quelle di Bibi, alunna pakistana di Corridonia che, insieme con i compagni della 5C dell’indirizzo di Meccanica, ha voluto testimoniare in quanto musulmana che il dialogo tra religioni è possibile e che può partire proprio dai banchi di scuola. Un gesto indirizzato a Papa Francesco a cui si aggiunta una lettera scritta dagli insegnati dell’istituto, quel giorno rappresentati da Roberta Cesca, Paola Montemarani, Fiorenzo Pettinari, Luciana Ciocci, Maria Letizia Spalletti e Mauro Stizza. "L’Ipsia è frequentata da ragazzi proiettati nel mondo del lavoro, pieni di fiducia e speranze per il futuro – hanno scritto i docenti al Papa – ma carichi anche di sofferenze e disagi derivanti da problematiche sociali e personali che rendono faticoso il percorso di crescita; ciò determina a volte forme di emarginazione sia a scuola sia nella vita quotidiana. In questo contesto si inserisce il numero alto di ragazzi di varie nazionalità e religioni alla ricerca di un’identità. L’ora di religione costituisce un momento di confronto e riflessione: è frequentata da ragazzi musulmani, sikh e cristiano-ortodossi che mostrano grande apertura al dialogo educativo".