
Lorenzo D’Alessandro, scoperta un’altra opera del celebre artista del ‘400 sanseverinate. Dopo il ritrovamento del Sant’Antonio da Padova perduto oltre un secolo fa, venduto a settembre scorso ad un’asta di Genova e riconosciuto dallo storico dell’arte Matteo Mazzalupi, si aggiunge un’altra assoluta novità. Luca Maria Cristini da tempo sosteneva che il grande affresco all’interno della chiesa di Sant’Antonio in Cesalonga, a San Severino, fosse proprio di Lorenzo D’Alessandro, ma non era mai stato studiato prima e tre giorni fa lo stesso Mazzalupi ha confermato la sua teoria scrivendone sull’autorevole "Il Giornale dell’Arte". "Si tratta di un grande affresco devozionale – dice Cristini – che è stato fatto oggetto di alcuni puntuali saggi di descialbatura in occasione dei lavori di rifacimento del tetto e di miglioramento sismico della chiesa. Per quanto si può vedere raffigura il santo titolare della chiesa. La parte inferiore, è di certo perduta perché l’intonaco originale è stato completamente deteriorato dall’umidità e sostituito con un rifacimento in cemento". C’è un elemento che svelerebbe la mano del celebre artista: "Lo stile, la maniera di un pittore del secolo XV operante a San Severino con una bottega che è stata cerniera tra l’arte gotica Cortese dei fratelli Salimbeni, il grafismo dei crivelli, le innovazioni della scuola camerte e suggestioni fiorentine mediate attraverso l’opera dell’Alunno". A confermare le ipotesi di Cristini, lo storico dell’arte Mazzalupi tre giorni fa che, oltre a ribadirne la paternità ha stigmatizzato lo stato di conservazione, o meglio, di degrado, dell’opera "che conferma – sottolinea Cristini – anche l’urgente appello di Salvalarte per un intervento che deve avvenire al più presto. Solo una completa descialbatura che possa interessare tutto il complesso decorativo della chiesa, con un risanamento dall’umidità degli apparati decorativi e il consolidamento degli intonaci, potranno consentire una valutazione adeguata dell’opera e di quelle vicine".
Gaia Gennaretti