CronacaLuca Traini e il raid razzista di Macerata: niente soldi, né scuse per le vittime
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CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Luca Traini e il raid razzista di Macerata: niente soldi, né scuse per le vittime

Cinque anni fa aprì il fuoco sui passanti: voleva vendicare il brutale omicidio di Pamela Mastropietro e mirò contro cittadini di colore, ferendo sei persone

Macerata, 3 febbraio 2023 – Sono trascorsi cinque anni dal raid razzista di Luca Traini. Il 3 febbraio 2018, tre giorni dopo il ritrovamento delle valigie con il corpo di Pamela Mastropietro fatto a pezzi, Traini, allora 28enne, a bordo della sua Alfa 147 nera sparò a diverse persone di colore per le strade di Macerata, ferendone sei. Oggi, mentre lui è in carcere a scontare una condanna a 12 anni per strage, le vittime non hanno ricevuto un euro di risarcimento. Jennifer Otioto fu colpita alla spalla mentre era sul marciapiede del piazzale della stazione ferroviaria. "La mia assistita continua a chiedere, cerca di capire se otterrà mai un minimo di ristoro – spiega l’avvocato Raffaele Delle Fave –, ma ad oggi non ha visto un centesimo. Traini, che aveva promesso di risarcire le vittime, non si è invece preoccupato nemmeno di chiedere come stanno le persone che aveva colpito, né direttamente né tramite avvocati. Non ha mandato neppure una lettera". Tempo al tempo, però. "Siccome Traini è giovane e prima poi uscirà di prigione e si presuppone che lavorerà – continua il legale –, visto che col processo penale non è arrivato nulla, Otioto inizierà una azione di natura...

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