PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Luca Traini resta in carcere: invitato a una gara di poesia in piazza a Jesi, ma il sindaco ferma tutto

Il 33enne avrebbe dovuto partecipare a un festival dopo il terzo posto a un concorso per detenuti. Il no di Fiordelmondo per timori di disordini

Luca Traini

Luca Traini

Macerata, 1 giugno 2023 – Avrebbe dovuto partecipare a una gara di poesia in piazza a Jesi, ma Luca Traini non potrà essere sul palco con gli altri questa sera. Lo ha deciso il sindaco Lorenzo Fiordelmondo per motivi di ordine pubblico. Al massimo, sarà possibile forse mandare un video del maceratese condannato a dodici anni di carcere per strage aggravata dai motivi di odio razziale, per la sparatoria del 3 febbraio 2018.

"Una scelta presa per motivi ideologici su una persona che ha avviato un percorso di recupero importante e ha già usufruito di permessi premio", commenta l’avvocato Giancarlo Giulianelli. Questa sera sono in programma le semifinali regionali del Campionato italiano Lips (Lega italiana poetry slam), all’interno del festival di poesia "La punta della lingua". Grazie all’associazione organizzatrice, Nie Wiem, anche i detenuti delle carceri anconetane hanno potuto cimentarsi e Traini, al Barcaglione, è arrivato al terzo posto, guadagnando il diritto di partecipare alle semifinali. Sarebbe stata la sua prima esibizione in piazza, ma l’amministrazione guidata dal sindaco Fiordelmondo non avrebbe condiviso la sua partecipazione.

"Non ci sarà alcun detenuto", si limita a dire il co-direttore artistico Luigi Socci. "A quanto sembra – spiega il garante dei diritti delle Marche, Giancarlo Giulianelli, che è stato anche difensore di Traini nel processo sulla strage – dietro alla decisione ci sarebbero motivi di ordine pubblico, nel timore di manifestazioni da parte dei centri sociali, legate anche ad altre vicende. Una scelta che delude, è come se questo detenuto fosse discriminato per l’ideologia che ha ammantato la sua scellerata condotta. Mi sento di ringraziare l’associazione Nie Wiem, che anche oggi sarà nelle carceri anconetane, e la magistratura di sorveglianza, che non aveva avuto problemi ad autorizzare l’uscita di Traini, anche alla luce del percorso educativo che lui sta dimostrando di avere intrapreso. Non a caso, ha già avuto altri permessi premio. Credo che gli scrupoli dell’amministrazione siano dovuti al fatto che si tratta proprio di Traini, e mi dispiacerebbe se questo episodio finisse per incidere sul percorso educativo suo e di altri". Si potrebbe obiettare che un conto è un permesso premio, un conto è salire su un palco di fronte a una platea. "Ma Traini avrebbe proposto una poesia dove spiega quello che era e quello che è diventato", ribatte Giulianelli. "Mi sembra deprecabile che la Costituzione possa essere ostaggio dei centri sociali".