Mani al collo della studentessa, prof condannato

L’insegnante di storia dovrà pagare quattrocento euro di multa per il reato di percosse. Per la difesa si era limitato a spronarla

Mani al collo della studentessa, prof condannato

Mani al collo della studentessa, prof condannato

Per aver afferrato una studentessa per il collo, un professore è stato condannato a 400 euro di multa per il reato di percosse. L’episodio era avvenuto il 23 maggio del 2019 in una scuola superiore civitanovese. Il professore, Fabrizio Pucci, docente di storia, aveva interrogato una studentessa 14enne. Finita la lezione, lei era uscita per la ricreazione, ma il professore l’aveva seguita nei corridoi, l’aveva raggiunta, l’aveva redarguita per il suo andamento scolastico non entusiasmante, e poi per qualche istante l’aveva presa per il collo, l’aveva spinta contro il muro e poi l’aveva lasciata andare. La storia però aveva avuto clamore nella scuola, alla fine era partita una denuncia da parte della famiglia della studentessa e il professore si era trovato accusato del reato di abuso dei mezzi di correzione. In aula, sono state chiamate a deporre dal pubblico ministero Rocco Dragonetti tre compagne di classe della ragazza, che hanno confermato quanto sarebbe avvenuto a scuola dopo l’interrogazione della studentessa. Sul collo della ragazza sarebbero rimasti anche lievi segni di rossore, scomparsi poi nel giro di poco. Due colleghe del professore invece avevano spiegato di aver chiesto conto al collega di quella vicenda, quando questa era emersa, e di aver avuto da lui una versione diversa di quanto sarebbe accaduto con la 14enne. Non erano emersi comunque altri episodi equivoci relativi al docente, che aveva sempre avuto un comportamento irreprensibile nelle classi. Il professore infine, difeso dall’avvocato Claudio Baleani, aveva respinto le accuse spiegando di essersi limitato a spronare la studentessa, per far sì che si impegnasse maggiormente nello studio. Ieri, nell’ultima udienza in tribunale a Macerata, il pubblico ministero Dragonetti ha chiesto di riqualificare il reato di abuso dei mezzi di correzione in quello, meno grave, di percosse, per il quale ha chiesto la condanna a una multa. La condanna è stata sollecitata anche dall’avvocato Simone Santoro, parte civile per la famiglia della ragazza. L’avvocato Baleani invece ha chiesto l’assoluzione dell’imputato, ritenendo che non fosse stata dimostrata l’accusa mossa all’imputato. Alla fine il giudice Vittoria Lupi ha condiviso la ricostruzione fatta dal pubblico ministero, e per il reato di percosse ha condannato il professore a 400 euro di multa e a pagare le spese per la parte civile. Del risarcimento del danno, si dovrà parlare eventualmente con un processo civile. In ogni caso ora l’imputato potrà fare appello contro la sentenza, per far valere le proprie ragioni.

Paola Pagnanelli