"Nessun maltrattamento, assolti tutti e tre"

Un ragazzino aveva fatto finire a processo la madre, il nuovo compagno e il nonno: dopo otto anni arriva la sentenza di proscioglimento

"Nessun maltrattamento, assolti tutti e tre"

"Nessun maltrattamento, assolti tutti e tre"

di Paola Pagnanelli

Un ragazzino di 13 anni aveva denunciato la mamma, il nonno e il nuovo compagno della donna, i primi due per maltrattamenti e il terzo per corruzione di minori, mandandoli sotto processo. Ieri tutti e tre sono stati assolti, dopo otto anni di un vero incubo nel quale, tra l’altro, la madre non ha più rivisto suo figlio.

La vicenda inizia nel 2015. Una tolentinate lascia il compagno e porta con sé il figlio. Durante le vacanze di Natale, il ragazzino scopre che la donna ha una relazione con un altro uomo, e decide di non tornare da lei e di rimanere con il padre. La tolentinate prova in ogni modo a riallacciare i rapporti con il figlio, che però non vuole saperne. Quando nel 2016 il padre lascia le Marche, il figlio lo segue. La madre si rivolge al tribunale e presenta un ricorso. Ma quando il ragazzino viene sentito dai giudici, racconta cosa avrebbe subito in casa della madre, per motivare il suo rifiuto di vederla. Dice di aver visto il nuovo compagno della madre baciarla e metterle le mani addosso, mentre lui era con loro. La madre poi lo avrebbe picchiato e preso a schiaffi, facendogli sbattere la testa sul tavolo. Inoltre, spesso lo avrebbe lasciato solo in casa. Quanto al nonno materno, infine, avrebbe avuto con lui comportamenti autoritari e aggressivi. Dal tribunale civile, quelle affermazioni sono inviate in procura, e parte il procedimento penale a carico dei tre, fondato anche su una consulenza psicologica secondo la quale il ragazzino è del tutto attendibile. E invece in tribunale la mamma, il nonno e il nuovo compagno di lei sono riusciti a dimostrare che erano solo invenzioni. Difesi dagli avvocati Alessandro Verdicchio e Paolo Cecchetti, gli imputati hanno portato in aula due consulenti e undici testimoni, tutti concordi nel dire che nulla di quanto sostenuto dal ragazzino fosse mai avvenuto. Chiuso il processo, la procura ha chiesto l’assoluzione per il compagno della donna, per mancanza di dolo specifico, la condanna a tre mesi del nonno per abuso di mezzi correttivi, e a un anno e quattro mesi alla madre per maltrattamenti. Tre condanne ha sollecitato l’avvocato Veronica Magnani, parte civile per il ragazzo, ora maggiorenne. Gli avvocati difensori Verdicchio e Cecchetti hanno invece ribadito che le accuse erano state inventate dal figlio, geloso della madre. E alla fine il collegio ha condiviso questa ricostruzione e ha assolto tutti e tre "perché il fatto non sussiste", la formula più ampia. Una sentenza accolta favorevolmente dagli imputati, distrutti comunque dalla storia: la madre, soprattutto, che dal 2015 non ha più visto suo figlio.