"No alla superstrada con la ghiaia asportata dal letto del fiume"

L’architetto Antinori: si vuole fare apparire ’verde’ un’alterazione dell’ambiente e c’è il rischio alluvioni.

"No alla superstrada con la ghiaia  asportata dal letto del fiume"

"No alla superstrada con la ghiaia asportata dal letto del fiume"

"Superstrada in val Potenza: torniamo agli anni ‘70 del secolo scorso". Il geologo Andrea Antinori (nella foto) boccia il progetto presentato dalla Provincia. "Negli anni ‘70 – ricorda - tutti i nostri fiumi furono oggetto di una massiccia depredazione di ghiaie e sabbie, estratte nell’alveo e nei terrazzi adiacenti, per la realizzazione dell’autostrada e della superstrada. Ne conseguì, a causa del brutale abbassamento degli alvei e l’attivazione di processi di erosione, una serie di danneggiamenti, fino al crollo, di diversi ponti (come, tra i tanti, quello sul Potenza, messo poi in sicurezza con massicci interventi), di abbassamento delle falde e di intensificazione dell’erosione costiera a cui furono sottratti i ripascimenti naturali. I danni furono così estesi e gravi che, finalmente, la Regione vietò l’estrazione di inerti dai fiumi. Oggi Luca Buldorini ripropone lo stesso sistema per i rilevati della strada da costruire a ridosso del Potenza. Con la differenza, come è uso oggi, che si vuole far apparire ’verde’ ogni operazione di alterazione dell’ambiente: l’asportazione di ghiaie e sabbie servirà “in modo innovativo“ - si dice- per mettere in sicurezza il fiume". Li si chiama ’materiali sedimentari in eccesso’. In eccesso rispetto a che? È stato fatto uno studio idrogeologico o di dinamica fluviale del Potenza che abbia rilevato un sovra alluvionamento in atto? A me non pare, anche perché malgrado l’intensificarsi dei lavori di riprofilatura dei fiumi, a ogni piena sono aumentati i processi di erosione spondale, con la messa a rischio della stabilità di molte opere di regimazione. L’asportazione delle ghiaie depaupera anche la falda di subalveo (credo che la disponibilità di acqua oggi sia più importante di una nuova strada) e di conseguenza, specialmente nella parte medio bassa della val Potenza, accentua l’intrusione salina che già sta risalendo, con grave rischio per le colture. Inoltre la diminuzione del carico solido dei fiumi è forse la principale causa dell’erosione delle coste. In ultimo appare incomprensibile, dopo alluvioni come quella a Senigallia, pensare a una superstrada a ridosso della sponda sinistra del Potenza, la quale irrigidendo il sistema fluviale è foriera di futuri ulteriori disastri. Se vogliamo lasciare ai nostri figli un ambiente vivibile, bisogna cominciare a ragionare in termini di qualità della vita, di tutela dei beni comuni e non solo in base alle opportunità economiche del momento".

Paola Pagnanelli