SEBASTIANO VEROLI
Cronaca

"Non volevo diffamare nessuno, basta leggere le mie parole"

"Ho letto con estremo rammarico quanto riferito dalla Ast in seguito a quanto mi è accaduto e, credetemi, sono rimasto...

"Ho letto con estremo rammarico quanto riferito dalla Ast in seguito a quanto mi è accaduto e, credetemi, sono rimasto basito". È quanto scrive Francesco Migliorelli, a dir poco sorpreso dalle argomentazioni della responsabile della direzione medica dell’ospedale, Giorgia Scaloni.

"Non volevo e non ho diffamato nessuno, basta leggere quanto avevo scritto nel cartello incriminato. Il mio gesto altro non era che una richiesta di aiuto, dopo aver trascorso sei notti in sosta al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata. Faccio presente che al Pronto Soccorso il paziente non ha il vitto e il bagno a disposizione è quello da condividere con tutti i pazienti in attesa. Ognuno faccia le sue valutazioni, ma credetemi, in tali situazioni, in una condizione di malattia conclamata, anche Giobbe avrebbe potuto perdere la pazienza".

Dopo di che Migliorelli stigmatizza il modo di fare dell’Ast. "Nell’immediato, nonostante la fragilità di una persona malata, sono stato portato dentro una stanza, e lì mi è stato chiesto di fornire il nominativo di chi materialmente aveva scattato la foto incriminata; successivamente, constatato che non ero in grado di fornire risposte alle loro domande, hanno chiamato gli agenti della Polizia di Stato per farmi identificare, alla stessa stregua di un criminale. L’Ast cerca di giustificare l’accaduto sostenendo che il contenuto delle mie frasi era da considerarsi "palesemente diffamatorio" e non "veritiero". Sulla veridicità di quanto da me rappresentato, purtroppo, posso solo dare la mia parola; sulla reale forza diffamante delle frasi riportate, beh, nutro seri dubbi sulla loro offensività all’onore e alla reputazione dell’Ast".

"Ritengo che il malato, come ogni paziente – conclude Migliorelli – abbia il diritto ad avere un posto letto in un ospedale o in una struttura sanitaria, diritto questo sancito dalla legge e dalla Costituzione. Nel prender atto di quanto accaduto e viste le dichiarazioni della Ast, sarò costretto anche io, se necessario, a tutelare la mia dignità e credibilità nelle sedi più idonee".