Allarme nuovi poveri, anche gli universitari bussano alla Caritas: "Siamo rimasti sbalorditi"

La fotografia del direttore della sede di Macerata Denis Marini: "Si parla tanto di città degli studenti, ma spesso questi ragazzi non riescono a pagarsi l’affitto di una stanza"

L’allarme nuovi poveri. Anche gli universitari bussano alla Caritas "Siamo rimasti sbalorditi"

L’allarme nuovi poveri. Anche gli universitari bussano alla Caritas "Siamo rimasti sbalorditi"

Macerata, 21 aprile 2024 – “Un fenomeno che ci ha sbalorditi". Così Denis Marini, direttore della Caritas di Macerata, sui tanti ragazzi universitari in difficoltà. "Si parla tanto di città universitaria, ma spesso questi ragazzi, soprattutto stranieri, non hanno la possibilità di mantenersi un affitto: oppure riescono a pagare l’alloggio, ma poi non ci sono i soldi per i beni di prima necessità. Ciò solitamente è dovuto a una condizione di precarietà delle loro famiglie, aggravatasi ancora di più con le ultime crisi economiche e umanitarie".

La pandemia prima e gli altri avvenimenti drammatici degli ultimi tempi hanno messo in luce e aggravato fragilità preesistenti. E questo ha inciso profondamente anche sul percorso di molti studenti. Si pensi che solo nel 2023, la Caritas di Macerata ha distribuito 2.812 pacchi alimentari e fornito 8.449 pasti caldi in mensa a persone in difficoltà, tra cui appunto questi universitari. Il vero scopo però non è quello di alleviare le difficoltà immediate, ma piuttosto quello di costruire percorsi di autonomia e dignità.

"La cultura della carità non è una cultura che dà e basta: ci si fa carico della persona nella sua complementarità. Perché se dovessimo limitarci solo a distribuire pacchi consolideremmo le povertà invece che rimuoverle. Ciò che vogliamo invece è proprio educare verso l’autonomia". Continua Marini: "Le sfide sono tante e in particolare, per fronteggiare questo fenomeno emergente dei ragazzi universitari, abbiamo aperto a Macerata una realtà, Casa Bethlem in via Gioberti, proprio per garantire lo studio ai giovani che non riescono a farcela da soli". Sono tanti ad aver ritrovato la speranza grazie alla Caritas di Macerata. Come Rouaida, ragazza tunisina e studentessa di Giurisprudenza che considera la Caritas "un angelo sceso dal cielo": "Sono stata insegnante di inglese per sette anni – racconta –, ma volevo realizzare il mio sogno diventando avvocato e mi sono iscritta all’Università di Macerata, che mi ha accolto con grande calore. Inizialmente tutto sembrava andare per il meglio, però succede che la Regione rifiuta la mia domanda di borsa e alloggio e ho seriamente rischiato di restare senza casa".

Poi fortunatamente arriva il giorno in cui Claudia Manuale della Caritas ascolta tutta la sua storia e Rouaida torna a sperare: "Mi sono sentita stretta in un abbraccio, come se mi dicessero: “Adesso sei a casa, andrà tutto bene“. Sono entrata a Casa Bethlem con il progetto "C’è 1 piano per te" – continua la ragazza –. Non è un semplice dormitorio, ma una vera e propria famiglia". È una testimonianza che mette in luce l’opportunità che hanno in questo modo gli universitari di vivere una risposta al loro bisogno in un contesto di condivisione, grazie alla Caritas che garantisce la gratuità di tutto questo. E, come dice Rouaida, "far parte di questa famiglia... ti fa comprendere il vero significato della condivisione e del volontariato". Dietro ogni intervento, c’è una progettualità. Marini dice infatti: "Non è solo un dare, ma è un accompagnare. Chi è povero non chiede qualcosa, ma qualcuno con cui camminare".