Omicidio della pittrice: confermate le pene al figlio e all’ex marito

Omicidio della pittrice: confermate le pene al figlio e all’ex marito

Omicidio della pittrice: confermate le pene al figlio e all’ex marito

Sentenze confermate contro l’ex marito e il figlio per l’omicidio della pittrice abruzzese Renata Rapposelli, ritrovata morta nel 2017 a Tolentino. La prima sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il rircorso dell’ex marito Giuseppe Santoleri e ha rigettato quello del figlio Simone. Quindi, nessun rinvio degli atti ad altra Corte e conferma della sentenza che li dichiara colpevoli e delle relative pene: 18 anni a Giuseppe e 27 a Simone, che la Corte d’Assise d’appello di L’Aquila aveva ritenuto come l’esecutore materiale dell’omicidio, avvenuto con uno stangolamento, in quanto "mosso da cupo rangore". Il cadavere di Renata Rapposselli, 64 anni, pittrice originaria di Chieti ma che da anni viveva ad Ancona, scomparsa ad ottobre del 2017 da Giulianova, venne ritrovato circa un mese dopo lungo le sponde del fiume Chienti, nel territorio di Tolentino. Della scomparsa e del successivo ritrovamento del cadavere si occuparano con insistenza i giornali e le trasmissioni televisive nazionali, mentre i due imputati hanno sempre dichiarato la loro innocenza. I loro difensori l’hanno ribadita anche ieri dopo aver conosciuto il pronunciamento della Suprema Corte. Cristiana Valentini, difensore di Simone, ieri sera al Tgr Abruzzo ha dichiarato che chiederà la revisione del processo ritenendo "la base investigativa del processo insufficiente" e annunciando che per il suo assistito, in carcere a Rebibbia, ha raccolto "prove chiare della sua innocenza con il supporto di quattro docenti universitari". Mariano Cataldo, che insieme alla collega Federica Di Nicola assiste Giuseppe Santoleri, ha fatto sapere che si rivolgerà alla Corte Europea "perché il mio assistito non c’entra" e comunque, vista l’età e le condizioni di salute dell’ex marito della vittima chiederà per lui gli arresti domiciliari. Soddisfazione, invece, è stata espressa da Anna Maria Augello che rappresenta come parti civili la figlia della pittrice e l’associazione Penelope.