Omicidio di Osimo, veterinario ucciso da 15 coltellate. Una ha raggiunto il cuore

L’autopsia su Olindo Pinciaroli: sul corpo nessun segno di colluttazione

Olindo Pinciaroli

Olindo Pinciaroli

Ancona, 25 maggio 2017 - Quindici coltellate: così è morto Olindo Pinciaroli, il veterinario di Montelupone, 53 anni, ucciso domenica sulla Chiaravallese, tra Osimo e Polverigi (FOTO). È stato accoltellato ripetutamente, al tronco e al capo, ma su di lui non vi sono tracce di colluttazione. Lo ha stabilito l’autopsia, conclusa nel tardo pomeriggio presso l’Istituto di Medicina legale di Torrette dal medico legale Adriano Tagliabracci.

La vittima è stata raggiunta da parecchie coltellate di cui alcune letali, in particolare quelle al tronco, una delle quali ha raggiunto il cuore. Esaminando il corpo della vittima, il medico legale ha riscontrato solo ferite da coltello e nessun trauma da colluttazione o derivante da un eventuale investimento stradale.

Dell’omicidio volontario di Pinciaroli è accusato il suo giovane collaboratore, Valerio Andreucci, 23 anni, ascolano, che guidava l’ambulanza veterinaria su cui viaggiavano i due domenica mattina lungo la strada Chiaravallese a Osimo. Davanti al gip Carlo Cimini il giovane, apparso scosso, ha ammesso di aver assunto circa 4 grammi di cocaina tra la sera di sabato e quella mattina, senza però riuscire a riferire cosa accadde.

Il giudice non ha convalidato il fermo, ritenendo insussistente il pericolo di fuga ma ha applicato la misura di custodia cautelare in carcere per gravi indizi di colpevolezza e rischio di reiterazione del reato. Resta ancora un mistero il movente che possa aver scatenato la furia del presunto omicida.

Secondo gli accertamenti autoptici, il veterinario sarebbe stato raggiunto dai primi fendenti (è stato colpito al tronco e al capo ma non alla gola) mentre si trovava sul mezzo. Poi sarebbe stato ‘finito’ con una coltellata alla schiena dopo essere uscito dall’ambulanza nel tentativo disperato di sottrarsi al suo aggressore, che è stato invece implacabile. Le ferite riscontrate su Pinciaroli sono compatibile con il coltello ritrovato poco distante dal luogo del delitto: un grosso coltello da cucina con l’impugnatura in metallo utilizzato dai macellai per tagliare la carne.