Pd: le spese legali alla Corte dei Conti

Il Pd chiede alla Corte dei Conti di valutare le spese legali nel caso Ciarapica/Gironacci, sottolineando l'assurdità di un appello al Consiglio di Stato ormai superato. Denuncia mancanza di trasparenza sulle consulenze e chiede chiarimenti sui costi sostenuti.

Spese legali legate del caso Ciarapica/Gironacci, pratica alla Corte dei Conti perché ne valuti la congruità. È l’ipotesi che non scarta il Pd "visto che si spendono soldi per una causa persa in partenza in quanto è venuta meno la materia del contendere" spiega Francesco Micucci, capogruppo Dem. Uno sviluppo sulla vicenda delle deleghe di assessore revocate dal sindaco a Manola Gironacci. "A seguito del dibattito consiliare del 29 aprile – spiega Micucci – è emersa la notizia che la giunta ha deliberato l’appello al Consiglio di Stato per riformare la sentenza con cui il Tar ha annullato la prima revoca". L’appello al Consiglio di Stato mira a ribaltare il verdetto, già superato dal decreto bis firmato dal sindaco di recente "dunque appare un assurdo giuridico e restano da chiarire le motivazioni per l’affidamento di un nuovo incarico legale". Denuncia inoltre il Pd che della consulenza "a oggi non esistono atti pubblicati all’albo pretorio, nonostante siano passati diversi giorni dall’annuncio, ma è ormai abitudine di sindaco e assessori, portata avanti senza che battano ciglio i dirigenti e il segretario generale del Comune, discutere sulla stampa decisioni che muovono interessi e soldi dei cittadini prima che vengano emessi documenti ufficiali che legittimino scelte e spese". Micucci presenterà un’interrogazione per ottenere la relazione che ha supportato la scelta di affidare un nuovo incarico legale, nomi e parcella degli avvocati e l’ammontare dei costi sostenuti nella causa. "Non si capisce se la giunta ha valutato che il ricorso diventa inutile, perché con il nuovo decreto che rimuove la Gironacci viene meno la materia del contendere".