Peroni: nessun accenno ai principi democratici

Polemiche a Civitanova per le celebrazioni del 25 aprile: il presidente dell'Anpi critica il discorso istituzionale per non aver valorizzato adeguatamente la Liberazione e l'antifascismo, sottolineando la necessità di un impegno verso la democrazia e i valori costituzionali.

Peroni: nessun accenno ai principi democratici

Peroni: nessun accenno ai principi democratici

Scia di polemiche dopo il 25 aprile e il presidente dell’Anpi di Civitanova, Francesco Peroni, torna a contestare il canovaccio istituzionale scelto dall’amministrazione per le celebrazioni tenute in sala consiliare: "Sono avvenute con argomenti fuori tema e divisivi e scarsa è stata la considerazione per il valore della Liberazione e dell’antifascismo". Peroni sottolinea come "nessun accenno sia stato fatto ai principi costituzionali democratici che ne scaturirono". Il riferimento è, in particolare, al presidente del consiglio comunale Fausto Troiani che in passato, dopo aver partecipato a gite a Predappio, ha negato di essere fascista, e che ha impostato il suo discorso in aula consiliare su una lettura che ha evitato di ricordare le stragi fasciste e naziste, anche di civili, per concentrarsi in particolare su quella che ha definito ‘la damnatio memoriae e le vendette contro chi era stato fascista’.

Alla cerimonia organizzata dal Comune è intervenuto anche lo storico Giuseppe Parlato con una ‘lezione’ che per Peroni "si è incentrata sulle distinzioni culturali tra le varie correnti politiche che hanno partecipato alla Resistenza. Ma - ammonisce - la celebrazione del 25 aprile è altra cosa, ancora non accettata dalla Destra, almeno in gran parte, ed è l’avvio di un percorso verso la democrazia, verso la Repubblica e la Costituzione repubblicana, verso il riconoscimento del valore del lavoro, della giustizia sociale, dell’uguaglianza". "Il 25 aprile di ogni anno - conclude Francesco Peroni - è la data della celebrazione della Liberazione da una cultura di regime che aveva calpestato quei valori che la Costituzione antifascista ha riaffermato e che in gran parte ancora debbono essere applicati concretamente, ma che devono essere patrimonio di tutti in una vera democrazia".