"Questa è l’ora dei fatti, finiamola con gli egoismi"

Consorzio di bonifica: Netti lascia la presidenza, guiderà una società collegata

"Questa è l’ora dei fatti,  finiamola con gli egoismi"

"Questa è l’ora dei fatti, finiamola con gli egoismi"

"Il problema è come gestire il problema acqua sul territorio nelle sue diverse declinazioni. Credo che stiamo vivendo un momento in cui bisogna elevare il livello della discussione sulle cose da fare. E, soprattutto, farle". Claudio Netti, che nei giorni scorsi ha lasciato la carica di presidente del Consorzio di Bonifica delle Marche e ora ricopre il ruolo di amministratore unico della Bonifica Marche Engineering, società strumentale dell’ente nata nel dicembre 2020, con sede a Macerata in via Ghino Valenti, sottolinea come la riorganizzazione del Consorzio, già prevista e che sarà perfezionata in un convegno previsto per giugno, va nella direzione di attuare un necessario cambio di passo. "Ho deciso di concentrare il mio tempo e il mio impegno sulle nuove sfide imposte dai cambiamenti in corso, quindi sulle opere strutturali che producano effetti permanenti nella gestione dell’acqua, per dare risposte ai cittadini e agli agricoltori. La squadra, già esistente, dei 25 professionisti della Bonifica Marche Engineering, società di progettazione del Consorzio, può fare la differenza". Le basi sono già state poste e gli eventi di questi giorni hanno confermato la bontà degli interventi già effettuati. "A Trodica, da sempre a rischio esondazione – evidenzia Netti – le opere idrauliche realizzate e il risezionamento dei canali hanno evitato esondazioni, l’acqua è defluita senza allagamenti, l’aeroporto di Falconara non è finito sott’acqua, così come non c’è finita Pesaro, e sono in corso interventi importanti a Osimo e Castelfidardo. Emblematico il caso di Senigallia, dove questa volta la piena è passata, ma in passato ci sono stati seri problemi, come quando sul Misa si sono verificate ben 23 rotture degli argini". Secondo Netti va ripensato un intero sistema, con un’ottica di medio-lungo periodo che vada oltre la manutenzione ordinaria o la riparazione dei danni dopo l’ennesimo drammatico evento. "Il cambiamento climatico è ormai di chiara evidenza – continua Netti – ma avverto un pericolo. Ed è quello che sia chi ci crede, sia chi non ci crede, giunga alla conclusione che tutto quello che accade non sia eliminabile. È ovvio che quando le precipitazioni raggiungono livelli eccezionali, come accaduto a settembre nelle Marche, diventa difficile gestire la situazione. Ma sia a gennaio che adesso, siamo riusciti a far fronte agli effetti di piogge molto abbondanti, grazie ad interventi strutturali pensati e realizzati in precedenza". Insomma, bisogna cambiare orizzonte e mentalità. "Sull’acqua – conclude Netti – assistiamo a una gestione frammentata, a egoismi contrapposti, schiacciati sul presente. Questo è invece il momento di pensare in grande, insieme, coniugando idee, prospettive e realizzazione di opere".

Franco Veroli