"Credo che neanche in una monarchia assoluta il sovrano chieda conto a un cittadino su quale base e a che titolo parli. Visto però che la sindaca Tartabini continua a chiedermi a che titolo io prenda parola, sono costretto a ripeterle che in una democrazia non occorre ricoprire incarichi istituzionali per poter esprimere il proprio pensiero". Non si è fatta attendere la replica dell’ex deputato del Pd Mario Morgoni, dopo che l’altro giorno il sindaco Noemi Tartabini aveva dato la sua versione sulla situazione dell’ex Ceramica a Porto Potenza. Ma nel farlo aveva lanciato una frecciatina a Morgoni, ricordando che lui aveva perso le elezioni come candidato sindaco per poi rinunciare al ruolo di consigliere d’opposizione.
"Se la sindaca intende criticare la mia scelta di dimettermi dal consiglio comunale – aggiunge Morgoni –, devo ricordarle che ero candidato sindaco e non essendo stato eletto non sono venuto meno a nessun impegno con gli elettori. A differenza di quanto è avvenuto con esponenti del suo partito come Francesco Acquaroli che, eletto sindaco dai cittadini nel 2014, ha interrotto il suo mandato tradendo quel patto di fiducia in nome dei suoi personali interessi politici. Invito il sindaco a liberarsi da nostalgie autoritarie dedicandosi a una attenta lettura della carta costituzionale. Ne trarrebbe qualche spunto utile per promuovere la partecipazione dei cittadini".