
L’ingresso del tribunale di Macerata
Una donna gli invia una richiesta di amicizia su Facebook e tra i due comincia un gioco erotico attraverso lo schermo che finisce male: "Paga o diffondo il video che ti ritrae nudo tra le tue amicizie Facebook". Ieri in tribunale a Macerata, davanti al giudice Enrico Pannaggi, si è svolta la prima udienza del processo che vede imputato per il reato di tentata estorsione un 39enne, residente in provincia di Cosenza.
I fatti di cui è chiamato a rispondere sarebbero avvenuti il 6 giugno del 2023. La vittima è un 64enne, che in quel periodo avrebbe ricevuto una richiesta di amicizia su Facebook da parte di una donna, che risultava essere del Maceratese. I due avrebbero iniziato uno scambio di messaggi. La sedicente amica virtuale, dall’altra parte dello schermo, avrebbe cominciato una serie di giochi erotici, inviando alla fine un video che ritraeva una donna nuda, dicendo che era lei. I due si sarebbero poi videochiamati e nel corso della conversazione lei avrebbe convinto l’uomo a spogliarsi. La chiamata, tuttavia, era stata interrotta dopo che la donna si era rifiutata di incontrare il 64enne dal vivo. Poi la donna, mostrandosi arrabbiata, avrebbe cominciato a ricattare il 64enne, dicendogli che avrebbe diffuso il video in cui lui si mostrava senza abiti, se non avesse subito pagato la somma di 3700 euro. Da qui sarebbe nata una sorta di contrattazione, visto che la vittima aveva ammesso subito di non avere quei soldi. La richiesta era scesa allora a 2700 euro: se l’uomo non pagava subito, la donna avrebbe pubblicato il video e lo avrebbe anche indirizzato a tutti i contatti che il 64enne aveva su Facebook.
L’uomo però non aveva fatto il bonifico, ma si era rivolto ai carabinieri di Montecosaro e aveva sporto denuncia. Erano cominciate le indagini ed era emerso che l’Iban sul quale avrebbe dovuto accreditare la somma di denaro risultava essere intestato proprio al calabrese, che così è stato accusato di tentata estorsione.
Ieri mattina, in tribunale a Macerata, si è aperto il processo, poi l’udienza è stata rinviata al 17 luglio per iniziare a sentire i primi testimoni citati dal pm Francesca D’Arienzo. Il 64enne si è costituito parte civile al processo, assistito dall’avvocato Paolo Sfrappini, ieri sostituito dal collega Vanni Vecchioli. L’imputato è difeso dall’avvocato Giuseppe Caruana.
Chiara Marinelli