
Due comunità in lacrime, Urbisaglia e Tolentino, per il 74enne Sandro Cruciani, storico farmacista in pensione da qualche anno. "Un uomo d’altri tempi e un vero farmacista", come lo descrivono i colleghi. E anche "un grande amico", dall’immancabile sorriso. Una morte improvvisa, giovedì sera: colpito da un malore mentre era al volante, è andato contro un muretto. Illesa la moglie Gianna, l’amore della vita, che si trovava al suo fianco in auto. L’incidente si è verificato poco dopo le 20, in via Procopio a Urbisaglia, nella zona nuova del paese. Anche i passanti hanno allertato immediatamente i soccorsi; sono arrivati gli operatori sanitari inviati dalla centrale operativa del 118, ma nonostante i tentativi di rianimarlo, purtroppo Cruciani non ha ripreso conoscenza. Si è trattato di un malore fatale (il decesso non è stato causato dall’impatto con il muretto).
Cruciani lascia la moglie e il fratello Alberto, oltre ai nipoti (era anche un grande zio). L’ultimo saluto è stato fissato per oggi, alle 15.30, nella chiesa di San Lorenzo di Urbisaglia muovendo dalla sala del commiato Terracoeli. Seguirà il trasporto al cimitero di Tolentino. Sandro, infatti, era originario di quest’ultima città, dove aveva vissuto per tanti anni e contava ancora tanti amici. Oltre ad essere un punto di riferimento per Urbisaglia, dove era stato titolare insieme all’amico e socio Lidio Ferioli della farmacia "La Rocca" in piazza Garibaldi fino a quattro anni fa. Cruciani è stato farmacista per trent’anni. "Una grande perdita, che ci riempie di dolore – dice il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Macerata, Luciano Diomedi –. Sandro era stato sempre presente a livello ordinistico ad ogni appuntamento. Svolgeva la sua missione con etica e professionalità. Un punto di riferimento, uno dei nostri". "Una persona squisita – aggiunge Ida Maria Kaczmarek, presidente Federfarma Macerata, associazione provinciale dei titolari di farmacia – sempre col sorriso. In un piccolo paese come Urbisaglia poi era una figura basilare per tutti i cittadini, per chi era in difficoltà. Incarnava proprio come dovrebbe essere un farmacista, un vero signore, che dava massima disponibilità a chiunque avesse bisogno".
Lucia Gentili