Sassoli esempio di vero spirito comunitario

Intitolato all’ex presidente del Parlamento Ue lo ’Spazio Europa’ al terzo piano di Palazzo Sforza.

Sassoli esempio di vero   spirito comunitario

Sassoli esempio di vero spirito comunitario

Le note dell’Inno alla Gioia hanno accompagnato la cerimonia di intitolazione dello ‘spazio Europa’ a David Sassoli, l’ex presidente del Parlamento europeo scomparso l’11 gennaio del 2022. Al terzo piano di palazzo Sforza, l’azzurro dell’Unione europea campeggia alle pareti e sui banchi dell’Eurodesk. c’è anche una mappa che riassume i più importanti luoghi istituzionali dell’Unione, oltre ai quadretti con le immagini dei rappresentanti Ue: Ursula Von Der Leyen, Roberta Metsola, Charles Michel e l’intera Commissione. Ma spicca soprattutto il nome di un italiano, il compianto David Sassoli, che mette d’accordo tutti in una cerimonia voluta dal team Europa - il vicesindaco Claudio Morresi (Forza Italia), i consiglieri Giorgio Pollastrelli jr (Lega) e Lavinia Bianchi (SiAmo Civitanova) - ma anche dal Partito Democratico, da cui Sassoli proveniva, con Francesco Micucci, Lidia Iezzi, Giulio Silenzi e Tarcisio Tordini che non hanno fatto mancare la propria presenza. "Un dipendente comunale – ha detto Morresi - si é offerto di darci una mano in questo spazio, che sarà una sorta di salotto per cittadini, dipendenti e politici che attendono di usufruire dei servizi comunali. Stando qui, si può leggere, visionare e riflettere sull’Ue". "E’ il frutto di un duro lavoro, con grafiche pensate e realizzate anche grazie a personale del Comune - ha commentato Lavinia Bianchi -. Perciò ringrazio Massimo Giulietti e Chiara Levantesi". Una delle grafiche é stata prodotta dalla Cartiera ‘Manualis’ di Fabriano. Presenti all’appuntamento anche l’assessore Giuseppe Cognigni, la consigliera Silvia Squadroni, il consigliere fabrianese Giacomo Guida e Valentina Secondini dell’Europe direct di Camerino. Al termine, il contrabbasso di Edoardo di Matteo e il violino di Francesca Donatone hanno scandito l’inno di Mameli.

Francesco Rossetti