Gentile architetto, in effetti ci si pensa poco, ma c’è tutto un mondo che ruota intorno alle auto d’epoca, passione che conquista le persone più disparate, perennemente alla ricerca di gioielli del passato da riportare sulla strada, di ricambi originali, di artigiani capaci di rimettere a posto tappezzerie, cruscotti, freni e motori di vetture nate magari oltre mezzo secolo fa. In Emilia Romagna c’è una fortissima tradizione motoristica, che ha probabilmente fatto sì che nascessero scuole specializzate nel restauro delle auto d’epoca. Da noi, forse il fenomeno non ha la stessa consistenza, ma in ogni caso potrebbe essere un campo da valutare e approfondire. Mi stupisce dunque che, al contrario di altri istituti, la Regione non si sia data neppure la pena di rispondere ai suoi solleciti. In generale, mi sembra un atteggiamento deprecabile perché quasi tutti hanno diritto a una risposta, soprattutto se si presentano con educazione, civiltà e una proposta. Poi il merito della proposta si può condividere oppure no, per tanti motivi, ma almeno bisogna valutarlo per poterlo stabilire. Perciò, fa bene a non arrendersi e a riprovare, perché l’idea sembra buona e quanto meno se ne può discutere.
paola.pagnanelli@ilcarlino.net