Ferracuti della Cisl: i contratti precari sono ancora troppi

L'ufficio studi Cisl Marche evidenzia un mercato del lavoro precario: solo l'11% dei lavoratori ha contratto a tempo indeterminato nel 2023. Aumenta la povertà e diminuiscono gli infortuni sul lavoro. Serve maggiore attenzione alle politiche attive per creare lavoro dignitoso.

Ferracuti della Cisl: i contratti precari sono ancora troppi

Ferracuti della Cisl: i contratti precari sono ancora troppi

Fotografia in chiaroscuro scattata dall’ufficio studi Cisl Marche in merito al mercato del lavoro nella regione. Solo l’11% dei lavoratori nel 2023 è stato assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato; oltre il 39% a termine ed il 44% tra stagionali, in somministrazione ed intermittente. E le trasformazioni dei contratti a tempo indeterminato riguardano soltanto l’11,3%. L’incidenza percentuale delle famiglie e delle persone sotto la soglia di povertà relativa è aumentata dal 2021 al 2022 rispettivamente dal 6,8% all’8,6% e dall’11,4% al 13,1%. Nel 2022 la povertà relativa riguarda 55.962 famiglie e 194.443 persone. Passando ai dati Inail, rielaborati da Cisl, il numero di infortuni sul lavoro denunciati dal 1976 al 2022 tende leggermente a diminuire: da circa 28mila-30mila della seconda metà degli anni ‘70 del Novecento ai 15mila-18mila del periodo 2018-2022. Scendono anche i mortali: dal 1976 al 2022 i morti sul lavoro sono quasi sempre sopra i 30. Le malattie professionali viaggiano sulla quota delle 6mila (periodo 2018-2022). Per quanto riguarda infine la demografia, nel 2023 il saldo demografico naturale marchigiano (la differenza tra nati vivi e morti) segna -8.829 (nel 2022 era -10.827). Mentre il saldo migratorio segna +7.885. "Servono maggiori e migliori politiche attive del lavoro. Va assicurata la creazione di lavoro buono e dignitoso, anche grazie all’attuazione del protocollo benessere dei lavoratori, firmato con la Regione", commenta il segretario generale della Cisl Marche, Marco Ferracuti.