REDAZIONE MACERATA

"Sisma e mutui, serve una soluzione definitiva"

Oneri applicati alle rate sospese, il comitato in campo: "Fondamentale la condivisione tra le parti, anche l’Umbria si è attivata"

di Lucia Gentili

"La sospensione dei mutui per cittadini e imprese scade, come ogni anno, il 31 dicembre. Vogliamo evitare che si ripeta quanto avvenuto nel 2021, quando all’ultimo fu bocciato l’emendamento e la sospensione non venne considerata in legge di bilancio ma fu inserita nel decreto Milleproroghe solo il 27 gennaio 2022, con i relativi disagi". Continua a tenere alta l’attenzione su una problematica che tocca tutto il cratere il comitato "Mutui sulle macerie" di Camerino, presieduto da Antonella Rossi. Di recente ha organizzato una serie di incontri, a Norcia, Arquata e nella città ducale, per coinvolgere le istituzioni nel fare fronte comune. Il comitato è nato dopo il sisma da commercianti e proprietari di prime case dell’Alto Maceratese che, pur avendo perso attività e abitazione, hanno dovuto continuare a pagare le rate del mutuo. In base ad un accordo sottoscritto nel 2018 tra Abi (Associazione bancaria italiana), associazioni di categoria e struttura commissariale, è prevista la sospensione per i terremotati (ovviamente per chi ne ha fatto richiesta) che hanno attestato di aver subìto danni sulla prima casa o sull’attività. Ma questa sospensione è moratoria, ovvero produce degli oneri applicati sulle rate sospese o su tutta la quota capitale residua. Genera quindi altre spese. Non solo. Pur avendo subito danni e malgrado la sospensione, terremotati e imprese sono stati segnalati al Crif (Centrale rischi di intermediazione finanziaria) come cattivi pagatori. Così, se un cittadino o imprenditore ha un mutuo sospeso, non può accedere ad altri crediti; nei loro confronti un istituto bancario non può aprire finanziamenti o altri mutui. E diventa un problema nell’eventualità di bisogno di un accollo. "Il commissario Legnini è sempre stato sensibile al tema – prosegue la Rossi – dichiarando più volte che è necessario un intervento governativo, del legislatore quindi. Per trovare una soluzione definitiva. Anche perché la ricostruzione parte ora e l’assetto sociale ed economico del territorio è cambiato rispetto a quando erano stati acquistati gli edifici. Basti pensare che diverse imprese, oberate dal carico bancario e non potendo permettersi di fare altre spese, hanno chiuso". Il comitato cerca di sensibilizzare lo Stato affinché prenda provvedimenti per estinguere i mutui stipulati per beni che ad oggi (e per altri anni) non esistono più. "C’è la volontà dei sindaci di aiutarci – conclude la presidente –. Inoltre la presidente della Regione Umbria Tesei ci ha inviato una lettera con l’Usr Umbria in cui sostanzialmente dice di essere pronta ad attivarsi a sostenere la causa. Va nella stessa direzione una mozione della Regione Marche. Questa condivisione delle parti è fondamentale".