Stalkerizza la ex per riconquistarla ma si becca quattro mesi

Insulti, botte e minacce di morte alla ex: era questo il modo con cui un 33enne pensava di convincerla a tornare con lui. E invece è stato condannato per stalking. I fatti sono successi a Civitanova nel 2018. L’uomo, non accettando la fine della relazione, aveva iniziato a tormentare la ex con messaggi e telefonate, usando come pretesto il desiderio di vedere la figlia piccola di cui, però, non si era mai occupato. La civitanovese aveva dovuto subire improvvisate in case, finite con aggressioni verbali e fisiche, scenate davanti alla scuola della figlia, e poi minacce di morte, di darle fuoco alla casa, di fare qualcosa di clamoroso e grave, di portarle via la bimba e non fargliela più vedere. Una volta in particolare la donna era stata spinta a terra e poi presa a calci dall’ex. Per questo lei aveva presentato una serie di denunce contro il 33enne, e ieri si è chiuso il processo. Sentiti i testimoni, il pm Francesca D’Arienzo ha chiesto per l’imputato la condanna a due anni e due mesi di reclusione. Ma il giudice Daniela Bellesi ha ritenuto congrua la pena di quattro mesi, con la sospensione condizionale. L’imputato era difeso dall’avvocato Mariagioia Squadroni. La sua ex era parte civile con l’avvocato Donato Attanasio.

Paola Pagnanelli