Stop al Superbonus per i terremotati: "Così si blocca la ricostruzione"

La stretta del governo: niente cessione del credito e sconto in fattura. In rivolta Cna e Confartigianato

Stop al Superbonus per i terremotati: "Così si blocca la ricostruzione"

Stop al Superbonus per i terremotati: "Così si blocca la ricostruzione"

Il governo Meloni revoca definitivamente il Superbonus e insorgono artigiani e imprese edili. Lunedì il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha comunicato che saranno revocate tutte le fattispecie per le quali risultava ancora vigente il 110 per cento, in particolare la cessione del credito e lo sconto in fattura. In altre parole, niente più Superbonus per la ricostruzione post sisma o per le onlus. Il presidente Cna Macerata Maurizio Tritarelli si dice sorpreso: "I decisori politici, ad ogni livello, ci avevano sempre rassicurato che il cratere sismico sarebbe stato tutelato. Questo provvedimento ha eliminato, invece, le residue fattispecie che consentivano l’utilizzo delle opzioni di cessione del credito e dello sconto in fattura al posto delle detrazioni fiscali. Ciò avrà gravi conseguenze per la ricostruzione, per le imprese del comparto edile e per l’intera comunità del Centro Italia colpita dal sisma".

Giorgetti ha giustificato questa decisione con dei costi, a suo dire, eccessivi e insostenibili, ma per Tritarelli le eccezioni per cui era consentito l’accesso al Superbonus sono "assai minimali". L’incertezza dilaga, gli operatori vogliono sapere come questo intervento influenzerà i lavori in corso, quelli futuri e come saranno tutelati i contratti già firmati. Intanto, nel concreto si sa che il decreto di Giorgetti bloccherà tutte le tipologie ancora previste di cessione dei crediti e sconti in fattura, comprese quelli per le aree terremotate, le onlus e le residenze sanitarie e assistenziali. Ma non solo. "Cna è pronta a difendere gli interessi delle imprese del territorio. Il problema – sottolinea Tritarelli – è complessivo, la ricostruzione si fermerà". In allarme anche Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli-Fermo che parla di "un fulmine a ciel sereno". "Questo provvedimento è totalmente controproducente, perché il disorientamento generato causerà un cortocircuito che alla fine rimetterà in discussione tutto l’acquisto dei crediti, portando all’ennesimo ed inutile intoppo alla ricostruzione. Il rischio concreto – commenta il presidente territoriale Enzo Mengoni – è che quest’incertezza vada a scoraggiare investimenti e porti banche e istituti finanziari ad interrompere qualsiasi erogazione economica. Serviva invece stabilità e tempi certi. Ci auguriamo una pronta revisione o, in alternativa, confidiamo che il governo si muova verso un provvedimento parallelo, che vada a compensare le perdite relative agli accolli magari attraverso lo stanziamento di ulteriori risorse dedicate alla ricostruzione". Per Giuliano Fratoni, presidente interprovinciale Confartigianato Edilizia, "c’è un rischio concreto che tutto si fermi. Non è solo una questione di Superbonus ma anche in generale di pratiche sisma perché, se si stoppano tutti i provvedimenti, i lavori si congelano. E sarà durissima poi farli ripartire". Interviene anche il presidente del Consorzio artigiano di imprese edili, Giovanni Salvucci che parla di "notizie drammatiche" che, se entreranno in vigore, renderanno la situazione insostenibile. "Io mi auguro che governo e commissario (guido Castelli, ndr) troveranno una soluzione, perché, oltre allo stop, si rischiano contenziosi incredibili con i committenti e ulteriori problemi alla ricostruzione. L’incertezza maggiore riguarda i cantieri da avviare, che purtroppo costituiscono la fetta maggiore, dove l’unica soluzione ipotizzabile, ma non so quanto fattibile e tempestiva, sarebbe quella di aumentare le risorse concesse per la ricostruzione".