
Studenti e rebus affitti "Gli alloggi non bastano Ora un tavolo con Erdis, Università e Regione"
di Lorenzo Fava
Il problema affitti a Macerata, pur non essendo estremo come nelle metropoli, esiste. I costi di una stanza singola in città sono lontani da quelli milanesi o romani, e di persone accampate in tenda, come successo altrove, non se ne vedono. Per una singola a Macerata, in zona centrale, la spesa si aggira fra i 180 e i 250 euro, a cui spesso va sommata quella per l’energia. La problematica delle stanze in affitto è comunque dibattuta anche qui. Il nodo sembrano essere i pochi appartamenti disponibili, soprattutto vicino alle facoltà. Con la fine dell’emergenza Covid infatti larghissima parte degli studenti è tornata a seguire le lezioni in presenza. Complice il fatto che molti locali abitabili sono in ristrutturazione e che l’ente regionale per il diritto allo studio dispone di posti letto limitati se rapportati al numero di iscritti ad Unimc, il problema comincia ad essere sollevato. "Il numero di alloggi messi a disposizione dall’Ente regionale per il diritto allo studio è 459, a fronte di più di 9.500 iscritti ad Unimc – afferma Jacopo Sammassimo (foto), rappresentante degli studenti con la lista Officina universitaria –, vogliamo che il problema della mancanza di alloggi e del caro affitti sia discusso in un tavolo tecnico in cui siano presenti l’Università, il Comune, l’ente regionale per il diritto allo studio e la Regione Marche con la possibilità di inserire anche un "tetto affitti" che calmieri i prezzi ed eviti le speculazioni. Gli studenti sono parte integrante del tessuto socio-economico del centro storico e una mancanza di attenzione dell’amministrazione ai problemi degli studenti si rifletterebbe come un boomerang nei confronti del centro città". "Il problema affitti si è fatto sentire soprattutto dallo scorso anno, con il ritorno alle lezioni in presenza – dice Francesca Bonaduce (foto), rappresentante di Obiettivo studenti –. Da qualche tempo l’ex hotel Claudiani è stato adibito a residenza universitaria, ma la situazione resta critica, le strutture mancano. Costruirne in breve termine, magari con fondi regionali, sarebbe una strategia ottimale, tuttavia una soluzione vera e propria, da mettere in atto fin da subito, non c’è. Il problema è stato presentato al rettorato, che si sta muovendo, valutando anche la via dei fondi Pnrr. Il rettore ha incontrato il consiglio degli studenti la scorsa settimana, il problema è emerso".