"Sulla legge del gioco d’azzardo c’è la mano di Ciarapica e Borroni"

Il consigliere del Pd Micucci sulla proposta regionale: "Contrasteremo questa idea, intervengano le associazioni".

"Sulla legge del gioco d’azzardo  c’è la mano di Ciarapica e Borroni"

"Sulla legge del gioco d’azzardo c’è la mano di Ciarapica e Borroni"

di Lorena Cellini

La Regione si appresta a cambiare la legge sul contrasto al gioco d’azzardo abbassando alcuni paletti e Francesco Micucci (Pd) non ha dubbi: "Tutto per favorire i gestori di sale slot. Non solo spostano i limiti delle distanze delle sale giochi dai luoghi sensibili, ma addirittura tolgono ai Comuni l’autonomia che con la giunta di Luca Ceriscioli avevamo dato per consentire ai sindaci di individuare ulteriori restrizioni". Micucci (nella foto) era in consiglio regionale quando venne varata la legge 32017 e "rispetto a quel testo oggi si vuole concede ai titolari delle sale slot anche la possibilità di portare a 6 ore, anziché 12, l’obbligo dello stop al gioco. Per fare questo hanno adottato pure un percorso d’urgenza, come se la priorità per la gente marchigiana fosse la legge sul gioco d’azzardo". La giunta Acquaroli il 28 aprile ha approvato una proposta per modificare la legge che ora dovrà passare attraverso la Commissione e poi approdare in assemblea regionale. Micucci in questa scelta vede "la mano del centro destra civitanovese. Ci sono nomi e cognomi precisi, in particolare quelli di Fabrizio Ciarapica e Pierpaolo Borroni, il primo sindaco e il secondo oggi consigliere regionale e in passato assessore al Commercio in città. In ogni caso ci stiamo organizzando per contrastare questa proposta della giunta di Francesco Acquaroli e spero che anche le associazioni che combattono le dipendenze, la ludopatia tra queste, facciano sentire la loro voce". Il riferimento politico è alla vicenda della sala slot di via Silvio Pellico. Se la nuova legge passerà l’attività, finora fermata dalla mancanza del requisito della distanza minima obbligatoria della sale giochi con i luoghi sensibili (banche, sportelli bancomat, rivendite oro usato, chiese, scuole) potrà essere aperta perché la nuova legge riduce il parametro da 500 a 300 metri.