Dopo il terremoto, così rinasce la scuola di Muccia

Iniziativa della Fondazione Andrea Bocelli con il contributo di Qn-Carlino

Laura Biancalani, presidente della Fondazione Andrea Bocelli, dentro la scuola

Laura Biancalani, presidente della Fondazione Andrea Bocelli, dentro la scuola

Muccia (Macerata), 2 giugno 2019 - Tante piccole seggioline accatastate e pronte per essere sistemate accanto ai banchi sui cui i bambini dell’ex scuola ‘De Amicis’ non vedono l’ora di tornare a sedersi. Poco distante alcuni tavoli che serviranno per la mensa. Cucina e bagni, invece, sono pronti. Manca meno di un mese all’inaugurazione, fissata per il 26 giugno, e i lavori per la costruzione della nuova scuola di Muccia procedono a ritmo serrato. Nel paesino del Maceratese è iniziato il conto alla rovescia per il taglio del nastro della struttura che la Fondazione Andrea Bocelli ha deciso di ricostruire dopo il terremoto del 2016. Un impegno sostenuto anche dal nostro giornale che ha destinato una parte degli oltre 233mila euro raccolti due anni fa con la sottoscrizione pro terremotati proprio alla ricostruzione di una parte fondamentale della vita di un piccolo paesino sconvolto dal sisma. Il Carlino ha visitato il cantiere per documentare come la scuola, che ospiterà asilo ed elementari, sta prendendo forma.

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«Abbiamo terminato la struttura e ora stanno arrivando gli arredi – spiega l’ingegner Paolo Bianchi, progettista e direttore dei lavori -. La scuola di circa 800 metri quadri, a cui si aggiungono altri 200 metri di portico, sarà divisa in due ale: la prima sulla sinistra che ospiterà l’asilo, mentre a destra ci sarà la parte riservata alle elementari». A fare da ‘ponte’ tra i due spazi un’agorà centrale dove verrà installato un pianoforte, fulcro di attività musicali. L’agorà sarà anche lo spazio aperto alla città in cui poter realizzare momenti di incontro. Le aule sono pronte e anche la cucina è stata terminata; pronte anche le sale degli insegnanti. «Tutte le classi sono interconnesse tra loro – dice la pedagogista Sara Zingoni -, perché lo spazio alimenta i contenuti pedagogici». Muri colorati e sorprese che verranno svelate il giorno dell’inaugurazione, si trovano nelle due aule speciali, riservate a scienza-arte e sostenibilità e alla musica.

«Ogni ala – continua Bianchi – avrà un suo cortile esterno e per la parte riservata alle elementari abbiamo pensato di realizzare un campo da basket, una piccola scacchiera e, su consiglio della pedagogista, una pista per la corsa». Ai due spazi esterni se ne aggiunge un terzo all’ingresso della scuola dove verranno sistemate panchine e fioriere e un’area dedicata allo sport, con un campo di calcetto e attrezzi per la palestra fruibili anche dai disabili. «Vogliamo che questi spazi possano servire anche per ripristinare la socialità del paese che, inevitabilmente, si è persa dopo il terremoto – aggiunge Laura Biancalani, presidente della Fondazione -. Per questo la struttura sarà già operativa subito dopo l’inaugurazione, perché dal 1° al 13 luglio abbiamo organizzato una summer school in cui ogni sera verrà organizzato un appuntamento».