LORENZO FAVA
Cronaca

Torna la protesta dei trattori: "Tutela del made in Italy e prezzi, non è cambiato ancora nulla"

Gli agricoltori maceratesi riuniti in un comitato: corteo da Piediripa a Civitanova e Porto Recanati "Da mesi ci battiamo contro le politiche europee, ma non sono arrivate risposte concrete".

Torna la protesta dei trattori: "Tutela del made in Italy e prezzi, non è cambiato ancora nulla"

Torna la protesta dei trattori: "Tutela del made in Italy e prezzi, non è cambiato ancora nulla"

Gli agricoltori maceratesi, uniti in un comitato, hanno sfilato coi loro trattori per le vie della città. Il Cam (Comitato agricoltori maceratesi), recentemente costituito, raccoglie già un centinaio di imprese e vuole tutelare i diritti dei suoi iscritti. Le ragioni del corteo di protesta che ha portato nella mattinata di ieri a sfilare per le strade della provincia 12 trattori sono sostanzialmente le stesse per cui, da gennaio scorso, le imprese agricole maceratesi si sono coalizzate: chiedere prezzi più equi e far sentire la propria voce in Italia e in Europa. Il comitato ha lo scopo di valorizzare il made in Italy mediante controllo e trasparenza dei prezzi dell’intera filiera, troppo spesso soggiogata da situazioni di oligopolio e dai dettami della grande distribuzione organizzata, oltre che far risaltare le specificità dei singoli territori, diversi per orografia, clima e colture.

Il presidente del comitato è Rossano Catinari, che spiega: "Stiamo portando avanti da quattro mesi la protesta verso le politiche agricole europee, con diversi presidi, sia in zona che a Roma. Non abbiamo finora ottenuto risposte concrete da parte delle associazioni sindacali". La mattinata di ieri, che ha visto i trattori girare tra Piediripa, Civitanova e Porto Recanati per poi tornare a Macerata passando per la Regina e attraversando Villa Potenza, ha portato al presidio una cinquantina di trattori. Gli agricoltori, nella loro pacifica protesta, hanno fatto sentire i loro clacson e invitato la popolazione ad unirsi. Francesco Ricotta, titolare di un’azienda agricola a Tolentino e venditore dei suoi prodotti a chilometro zero, spiega: "Governo, Regione ed Europa devono avere più attenzione per gli agricoltori. Bisogna importare meno e calmierare i prezzi. C’è un evidente problema nella filiera, noi vendiamo grano a 20-25 centesimi al chilo e un chilo di pane costa 4-5 euro. Qualcuno se ne approfitta. Idem per la pasta, il latte e tutti i prodotti ortofrutticoli". Sandro Diletti, giovane agricoltore, sottoscrive: "Oggi, con questi prezzi, non c’è possibilità di mettere su famiglia o allargare l’azienda. Va ridotta l’importazione dall’estero, favorendo i prodotti italiani". Per Manuel Crocetti, che lavora in un’azienda treiese, "il comitato serve a valorizzare i nostri prodotti, rari e pregiati. Vogliamo superare la Regione, farci sentire direttamente dallo Stato". Michele Rossetti, che lavora in un’azienda di San Severino, specifica: "Da gennaio ad oggi non è cambiato quasi nulla, sono state ottenute solo piccole concessioni sulla politica agricola comunitaria, che però non risolvono nulla dei problemi che abbiamo. Le problematiche più stringenti sono le grandi importazioni dall’estero e i prodotti pagati in maniera assolutamente inadeguata: quasi non si coprono nemmeno i costi di produzione. Speriamo di far sentire la nostra voce, andremo avanti con le proteste finché qualcuno non ci darà risposte concrete". La protesta, così come il comitato, ha raccolto adesioni anche dal Fermano e dall’Anconetano. A Piediripa è andato anche l’assessore Paolo Renna: "L’agricoltura – ha detto – è una delle nostre radici. L’altissima qualità dei nostri cibi è merito dei nostri agricoltori. L’Europa deve supportarli, cosa che al momento non sta avvenendo. Come amministrazione vogliamo valorizzare i prodotti a chilometro zero".