Tragedia di Rigopiano, ieri è ripreso il processo I difensori presentano duemila pagine di perizie

È ripreso ieri mattina il processo che vede imputate 34 persone per la tragedia di Rigopiano dove persero la vita anche due maceratesi: Emanuele Bonifazi, 31enne di Pioraco, e Marco Tanda, 25enne di Castelraimondo. Gli avvocati della difesa hanno presentato le perizie di parte per duemila pagine e per questo l’udienza è stata rinviata al 25 giugno. Dopo quattro anni il processo è ancora alle fasi preliminari. Le perizie presentate vertono su tre temi: relazione fra l’effetto e la casualità sulla valanga che il 19 gennaio del 2017 travolse l’hotel; la gestione dell’emergenza da parte della provincia e la gestione dei soccorsi da parte della Prefettura. Secondo uno studio dell’Università di Chieti sembrerebbe che la valanga sia stata causata dalla forte scossa di terremoto, tesi che andrebbe ad escludere eventuali responsabilità sulla prevenzione in un luogo come quello, soggetto a valanghe. Un altro perito sosterrebbe che l’emergenza sia stata affrontata al meglio e che un eventuale intervento tempestivo non avrebbe cambiato il tragico epilogo. Queste carte dovranno essere studiate dai legali. Uno di questi, Romolo Reboa, ha detto: "Non vorrei che da questo enorme volume di carte non si possa poi riassumere tutto in una paginetta e che sia l’ennesimo escamotage per alzare un pò di polvere. Va a finire che l’unico vero imputato da condannare sia la montagna".