
Parapiglia tra i familiari del campano e della civitanovese. Indagini sui cellulari della banda
Denunciato per tentata truffa il 30enne campano che, sabato, ha provato a raggirare un’anziana. Ma prima che riuscisse a portar via un ricco bottino erano arrivati il nipote della donna e un suo amico, l’ex capitano della Civitanovese Emiliano Mercanti, noto anche come Batman.
Da quanto emerso con le prime indagini dei carabinieri, la banda era molto scaltra. Poco dopo l’ora di pranzo, dall’abitazione della 73enne a Fontespina sono usciti il marito e la figlia, e l’anziana è rimasta sola. A quel punto, è arrivata la chiamata del finto maresciallo, secondo cui la figlia della civitanovese aveva investito una donna incinta, e servivano subito 14mila euro per evitare l’arresto. La donna ha provato a chiudere e a chiamare la figlia, ma le rispondeva sempre il finto maresciallo, che a forza di insistere è riuscito a convincerla a preparare tutti i gioielli che aveva in casa – non pochi – e ad attendere l’avvocato che sarebbe passato a ritirarli.
A quel punto però la 73enne è riuscita a mettersi in contatto con il nipote, e a dirgli cosa stesse accadendo. Il 25enne in bici si è fiondato da lei, riuscendo anche a chiedere l’intervento di un amico, Mercanti. Davanti alla casa della nonna, il nipote si è trovato uno sconosciuto, il sedicente avvocato che prima ha provato a giustificare la sua presenzai, e poi è scappato via. Ma a quel punto è arrivato Mercanti, che ha raggiunto il 30enne, appena salito su un’auto (risultata poi presa a noleggio) con a bordo anche la madre e altri due uomini. Lì è nato un parapiglia, a cui si sono aggiunti gli altri familiari dell’anziana, interrotto dall’arrivo dei carabinieri. Uno dei campani ha esibito un tesserino dell’aeronautica, ma tutti sono stati portati in caserma e alla fine il 30enne è stato denunciato per tentata truffa. I militari però hanno anche sequestrato i cellulari, su cui ora saranno fatte altre indagini. I civitanovesi si sono rivolti all’avvocato Giovanni Galeota (nella foto), per seguire la vicenda.