
Convinta di fare un investimento sui bitcoin, fa un bonifico di 50mila euro sul conto corrente di una società. Ma...
Convinta di fare un investimento sui bitcoin, fa un bonifico di 50mila euro sul conto corrente di una società. Ma finisce vittima di una truffa. Condannata la rappresentante legale della società, Tetiana Yurchenko, ucraina di 56 anni, intestataria del conto corrente sul quale la vittima, un’anziana, aveva effettuato il bonifico. L’episodio era avvenuto il 14 aprile 2020, quando la vittima, una signora all’epoca dei fatti 80enne, aveva ricevuto una telefonata parte di un’utenza telefonica. Dall’altro capo, secondo l’accusa, sostenuta in aula dal pm Sabina Antognozzi, una donna che parlava benissimo italiano. Fu lei a chiedere all’anziana se fosse interessata a investire in bitcoin. La signora aveva risposto di sì: le era stato inviato un codice Iban, sul quale accreditare la somma di 50mila euro.
Dopo qualche mese le erano arrivati mille euro sul conto, e il 9 febbraio 2021 l’anziana aveva ricevuto un messaggio sul telefono, nel quale si chiedeva di effettuare un versamento di cinquemila euro, una somma necessaria per "sbloccare" l’intero importo investito, con i relativi interessi. Passato qualche giorno senza ricevere alcun accredito, l’anziana si era insospettita, al punto da rendersi infine conto di essere finita vittima di una truffa.
Così aveva denunciato tutto ai carabinieri della stazione di Corridonia, i quali avevano avviato le indagini. Sotto accusa era finita la 56enne ucraina, in qualità di intestataria del conto corrente sul quale la vittima aveva effettuato il bonifico.
Ieri il giudice Barbara Angelini, del tribunale di Macerata, ha condannato Yurchenko a quattro mesi di reclusione e ad euro 200 di multa, con sospensione condizionale della pena subordinata al risarcimento del danno, ossia al pagamento di una provvisionale di 55mila euro in favore dell’anziana (la somma dell’ammontare dei due diversi bonifici che le erano stati chiesti), la quale si è costituita parte civile.
L’imputata è difesa dall’avvocato Paolo Cammertoni. Il pm aveva chiesto otto mesi e 600 euro di multa.
Chiara Marinelli