PAOLA OLMI
Cronaca

Tutto è qui, il film di Silvia Luciani: "Il coraggio di restare dopo il sisma"

Domani la proiezione al cinema Excelsior: "Nemmeno un terremoto può cancellare la nostra identità"

Tutto è qui, il film di Silvia Luciani: "Il coraggio di restare dopo il sisma"

Tutto è qui, il film di Silvia Luciani: "Il coraggio di restare dopo il sisma"

Il film "Tutto è qui" torna nelle Marche e per la prima volta a Macerata. Il documentario con elementi di animazione sul coraggio di restare, di abitare e di convivere con il terremoto è scritto e diretto dalla corridoniana Silvia Luciani. È uscito un anno fa e, dopo aver partecipato a 11 festival, 16 proiezioni in Italia, in attesa di andare a fine maggio in Svezia, sarà domani alle 21 al Cinema Excelsior accompagnato dalla regista e da uno dei protagonisti, Federica Di Luca. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Macerata nell’ambito delle attività rivolte ai servizi educativi per l’infanzia.

Luciani, cosa significa il titolo?

"L’identità che nessuno, nemmeno un terremoto, può cancellare: questo è il significato profondo del film. Rappresenta il legame che le generazioni hanno con il territorio, il fatto di avere tutte le cose indispensabili, importanti a portata di mano. Tutto il nostro mondo in qualche modo è qui e ci basta, nonostante le lesioni, le difficoltà del terremoto, ma anche il come si vive solitamente nelle nostre montagne, che non è agevole. È l’avere tutto qui, nonostante ciò che accade".

Quando è stato girato?

"Dopo un lavoro di ricerca avvenuto fra il 2018 e 2019, le riprese si sono fatte nel 2020 e durante tutto il 2021".

Di cosa parla?

"È un film costruito su tre livelli che rappresentano le generazioni: c’è la ottantenne Maria Rossi, la cui casa è stata distrutta e che vive, tuttora, in un container a Penna San Giovanni; ci sono la maestra Federica di Luca e la sua scuola nel comune di San Ginesio crollata e ospitata in una yurta; ci sono i bambini di 5 anni che vivono questi cambiamenti. Ci sono dei luoghi che rappresentano la mia infanzia".

Qui il cinema è anche strumento pedagogico?

"Questo è un documentario di osservazione. È stato girato in quattro stagioni in più di un anno di riprese. I miei collaboratori e io ci siamo messi al servizio, in qualche modo, delle due donne e dei bambini, senza sconvolgere la loro quotidianità. È stato testimonianza del gioco dei piccoli senza intervenire nel loro processo di crescita".

Da chi è patrocinato?

"Da WWF Italia, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Fondazione Chiaravalle-Montessori, Federazione Italiana Pediatri. Nel momento in cui siamo andati a costruire la storia abbiamo avuto il piacere di avere il sostegno di associazioni ed enti che hanno garantito la qualità del progetto e il Comune di Macerata ha partecipato a questa rete".

Perché il sostegno anche dei servizi dedicati all’infanzia?

"Perché il valore della tematica dedicata alla resilienza da un punto di vista di bambini così piccoli, quasi tutti di 5 anni, non era stato indagato e osservato nel cinema documentario. La bellezza e l’esempio dell’asilo nel bosco, prima in un edificio ora in una yurta, è un esempio di fare scuola amato da moltissime persone".

Maria è sempre nel container e Federica con i bambini sono sempre nella yurta. Finalmente sono iniziati i lavori per la nuova scuola. Scheda del documentario: con Maria Rossi, Federica Di Luca e i bambini dell’Agrinido della Natura, Agri-Infanzia scritto e diretto da Silvia Luciani. Direttore della fotografia Alessandro Muscolini, operatore Paolo Giuggioloni, montaggio Beppe Leonetti, suono Michele Conti e Giacomo Bertozzini, sound design and mix Michele Conti, animazioni Luca Di Sciullo, musica Ginevra Di Marco e Francesco Magnelli produzione Tekla Films - Gianluca De Angelis, produttori associati Gianluca Orrù, Domenico Latanza, Fabio Catalano e Elisabetta Cannata, post produzione e color e grading YUK film, backstage Giulio Contigiani Photography e Luca Palmieri.