Una scuola digitale tutta da ’studiare’

Elettrosmog free: la connessione a internet tramite tablet. La sindaca Barbieri: "Un futuro. connesso, veloce e sicuro"

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"Un nuovo impianto di ventilazione meccanica, la mensa riattrezzata con una nuova cucina e ora l’installazione della rete LiFi nella scuola primaria Olimpia. Siamo veramente orgogliosi del lavoro fatto in questi tre anni". Così la sindaca Angela Barbieri all’interno della scuola a Montefano, alla presenza del funzionario regionale Massimo Trojani e del dirigente scolastico Filomena Greco, ha presentato la conclusione dei lavori per consentire la navigazione internet ad alta velocità sfruttando la tecnologia di trasmissione dati mediante raggi infrarossi. "Abbiamo voluto creare un ambiente elettrosmog free – ha sottolineato la Barbieri – per garantire agli studenti e al personale scolastico una migliore qualità della vita. Si concretizza, quindi, l’impegno del Comune di Montefano per un futuro connesso, veloce, sicuro e sostenibile". La scuola, quindi, avrà una linea wireless che copre fino a 268 metri quadri grazie all’acquisto di cinque tablet evitando la diffusione nell’ambiente di onde elettromagnetiche. "La Regione Marche – ha ricordato Trojani – ha messo a bando 300mila euro di fondi europei di cui 60 sono stati assegnati al comune di Montefano per questo progetto che serve a coniugare i servizi a banda larga con il principio di sicurezza e della salute. Non è sempre facile coniugare questi fattori, ma è compito della Regione investire nella sicurezza. I progetti sono quasi tutti finiti e si è speso bene l’intero finanziamento europeo". A spiegare il progetto è stata la stessa ditta installatrice, la Aura Taitle: "Si tratta di illuminazioni e collegamenti di banda larga con meno impatto sui ragazzi. Inoltre la tecnologia highfi è più efficiente del wifi e il segnale è più sicuro: non ci si può agganciare da fuori ed è un segnale visibile solo all’interno della sala dov’è installato. Non tutta la scuola è coperta, ma solo i luoghi dedicati a determinate attività didattiche".

Antonio Tubaldi