MAURO GRESPINI
Cronaca

Zanzare, come evitare che trasmettano malaria e febbre gialla? Con i batteri

Il professor Guido Favia di Unicam e la sua equipe hanno messo a punto una strategia grazie al Progetto Micene: ecco di che si tratta

Macerata, 30 agosto 2023 – Contrastare le malattie trasmesse dalle zanzare è l’obiettivo del progetto ’Micene’ coordinato dal professor Guido Favia, della Scuola di Bioscienze e Medicina veterinaria dell’Università di Camerino. Da un paio di anni ormai i ricercatori di Unicam stanno studiando le interazioni tra diverse specie di zanzare e due batteri che sembrano mostrare delle qualità in grado di mettere a punto alcuni strumenti e strategie non solo per controllare la proliferazione di questi insetti, ma anche – e soprattutto – evitare che possano trasmettere malattie come ad esempio malaria, febbre gialla e zika.

Una zanzara in azione e, nella foto piccola, il professor Guido Favia
Una zanzara in azione e, nella foto piccola, il professor Guido Favia

Ora, grazie ai fondi Prin (Progetti di rilevante intesse nazionale) e Prin-Pnrr, il progetto ’Micene’ vede finanziati due canali che da esso si sono generati e che l’équipe del professor Favia porterà avanti in collaborazione, da un lato, con l’università di Pavia e, dall’altro, con La Sapienza di Roma.

Professore, come contrastare le malattie trasmesse dalle zanzare?

"Utilizzando i batteri. Ce ne sono molti, noi stiamo lavorando soprattutto su Wolbachia che, introdotto in alcune specie di zanzare, induce dei cambiamenti nella biologia dell’insetto. E’ stato già accertato che alcuni tipi di zanzare, ricevendo questo batterio, non sono più capaci di tramettere una malattia virale come la dengue".

E l’altro?

"Si chiama Asaia ed è quello con cui tradizionalmente lavoriamo noi di Unicam. Lo abbiamo isolato anni fa e ora sappiamo che manipolandolo esso può esprimere delle molecole che hanno azione contro i patogeni".

Finora quali risultati avete ottenuto?

"Abbiamo potuto catalogare i vari tipi di zanzare in funzione dell’interazione con e tra questi due batteri. Quindi ora siamo nelle condizioni di poter sviluppare strategie più efficaci in base all’insetto vettore".

Un altro fronte è importante per contrastare le zanzare, giusto?

"Lavoriamo certamente anche in questa direzione. Alcuni ceppi di Wolbachia, ad esempio, agiscono sui meccanismi di riproduzione della zanzara tigre, arrivata da noi nel 1990 e subito adattatasi bene al nostro Paese. Stiamo quindi approfondendo le nostre ricerche per trovare rimedi efficaci".

Oggi si sente parlare anche di zanzare ’coreana’ e ’giapponese’.

"Sono ‘cugine’ della zanzara tigre, per il momento si sono insediate primariamente nell’area del nord est. Non si può escludere comunque il loro arrivo pure dalle nostre parti in futuro. Lo studio che porteremo avanti con l’università di Pavia riguarda proprio l’adattamento climatico di queste zanzare".