LUCIA GENTILI
Cronaca

"Mutui, via gli interessi. E Zona franca urbana per i centri più colpiti"

CAMERINO (Macerata) Una ricostruzione tra luci e ombre, a distanza di oltre otto anni. Diego Camillozzi, presidente dell’associazione di terremotati (e...

Diego Camillozzi, presidente della associazione «La terra trema noi no»

Diego Camillozzi, presidente della associazione «La terra trema noi no»

CAMERINO (Macerata) Una ricostruzione tra luci e ombre, a distanza di oltre otto anni. Diego Camillozzi, presidente dell’associazione di terremotati (e non solo) "La terra trema noi no" – con sede a Muccia, ma operante in tutto il territorio del Maceratese – evidenzia così i principali nodi da risolvere.

ZONA FRANCA URBANA Innanzitutto si chiede il ripristino della Zona franca urbana (Zfu), che quest’anno non è stata rifinanziata e che prevedeva l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali Inps. Attraverso agevolazioni fiscali e contributive, aveva rappresentato ossigeno per tante attività. "Il commissario Castelli aveva parlato di 15 milioni di euro a disposizione, ma nel decreto Milleproroghe non se ne fa menzione – spiega Camillozzi –. La nostra proposta è di riattivare la Zfu solo per i Comuni più colpiti dal sisma, quelli che ad esempio hanno il 65 o 70% degli edifici lesionati. In alternativa alla Zfu, chiediamo che siano studiate le nuove forme di incentivo: le aziende devono essere attratte in qualche modo per scegliere di investire e di lavorare nelle nostre zone".

SOSPENSIONE DEI MUTUI "Le continue proroghe della sospensione dei mutui su attività e case inagibili – prosegue Camillozzi – sono solo un rinvio di una condanna a morte, perché tanto gli interessi continuano a galoppare e crescere. È giusto pagare la quota capitale, ma vanno cancellati gli interessi".

STOP AL SUPERBONUS Addio ricostruzione in stile 110, che copriva totalmente le spese dei lavori. Il plafond da 330 milioni riservato alle domande di Superbonus integrativo del contributo sisma si è esaurito il 20 dicembre (sarà riconosciuto soltanto per le spese sostenute entro la data del 31 dicembre 2025). "Il commissario ha annunciato l’ordinanza anti-accolli con l’aumento del contributo e le varie maggiorazioni – afferma Camillozzi –, ma non è ancora operativa: prima serve l’approvazione della Corte dei Conti. Basteranno questi aumenti? Cantieri e zone sono definiti ‘disagiati’ in base alla discrezionalità dell’Usr? Inoltre, il prezzario del cratere è fermo al 2022 e va aggiornato. Altrimenti il rischio è che la ricostruzione si fermi. Il nostro appello è: evitare gli accolli per le prime case. Il Superbonus ha drogato il mercato edile e a farne le spese è stato chi ne aveva davvero bisogno".

ATTENZIONE AI CONTRATTI "Come associazione – spiega ancora Camillozzi – offriamo anche consulenze gratuite per fare in modo che i terremotati, ovvero i committenti, si tutelino a livello legale. I contratti vanno integrati con clausole e garanzie per fare sì che i proprietari non restino con il cerino in mano. In ballo ci sono tanti soldi".

CIFRE ESORBITANTI PER I TUBI DEL METANO "Oltre il danno la beffa – conclude Camillozzi –. Alcune società stanno chiedendo ai proprietari delle abitazioni circa 4mila euro soltanto per spostare tubi di pochi metri e per fare partire i lavori. Le cifre salgono, se aumentano gli interventi da fare. Questo procedimento sarebbe gratuito solo nelle zone rosse e per chi aveva fatto richiesta per le agevolazioni in bolletta entro il 31 dicembre del 2021. È assurdo".