Neve in Appennino e forti piogge, nuova allerta in Emilia Romagna

Manto bianco in quota dal Reggiano al Forlivese

La neve del 5 maggio 2019 a Sestola (Modena), foto di Alessandro Bruscagin

La neve del 5 maggio 2019 a Sestola (Modena), foto di Alessandro Bruscagin

Bologna, 5 maggio 2019 - Nuova allerta meteo di Arpae Protezione Civile per piene dei fiumi, frane, vento, neve e temporali in Emilia Romagna valida per oggi fino alla mezzanotte di domani, lunedì 6 maggio. Come da previsioni, l'arrivo dell'aria fredda polare da Nord ha creato condizioni di forte instabilità: sull'Appennino, dal Reggiano al Forlivese, è già caduta la neve (video), piogge forti hanno già interessato le province occidentali, dalle prime ore di oggi. 

Nel pomeriggio piogge diffuse di moderata e forte intensità con temporali hanno interessato l'Appennino centro-orientale. Nevicate al di sopra dei 700-800 metri sui settori appenninici centro-occidentali, con accumuli anche di 30 centimetri sull'alto Appennino. L'allerta per i temporali riguarda, in particolare, le province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. 

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E' stata confermata l'allerta arancione per le province di Bologna, Ferrara e in Romagna per criticità idraulica e idrogeologica (nel Ferrarese solo criticità idraulica, ndr), estesa anche al Parmense, al Reggiano e al Modenese. 

La Romagna e il Ferrarese sono state sferzate da venti forti da nord est con raffiche attorno a 90 km/h. Mare agitato (altezza onda 2-3 metri) e mareggiate. Per la giornata di domani sono previste deboli precipitazioni: interesseranno solo la Romagna e solo nelle prime ore del mattino; la ventilazione e lo stato del mare rientreranno sotto i valori di soglia già dal mattino.

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Coldiretti: a rischio i raccolti della frutta

Nevicate e serre divelte sull’Appennino modenese, allagamenti nel faentino: la straordinaria ondata di maltempo che sta investendo in queste ore l’Emilia Romagna rischia di compromettere la produzione regionale di frutta che si sta appena iniziando a raccogliere dagli alberi. Ė quanto afferma Coldiretti regionale.

Se la neve in montagna è positiva per ripristinare le scorte idriche, la caduta della grandine a macchia di leopardo è l’evento più temuto dagli agricoltori in questo momento perché si abbatte sulle verdure e sui frutteti – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna –, spogliando le piante e compromettendo irreversibilmente i raccolti, facendo perdere un intero anno di lavoro. La dimensione dei chicchi di grandine peraltro – continua Coldiretti regionale – risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni nei casi di eventi estremi come quello che attraversa l’Italia.

Nelle zone interessate dal maltempo, dove sono particolarmente concentrate le coltivazioni di frutta, sono state stese le reti antigrandine che tuttavia – precisa Coldiretti Emilia Romagna – non ancora sufficientemente diffuse e non impediranno il verificarsi di danni alle colture.

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